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Processo Tobler-Banca Stato, si è parlato di fondi neri e di tutori

Processo Tobler-Banca Stato, si è parlato di fondi neri e di tutori
LOCARNO - Oggi alle Correzionali di Locarno, è proseguito il processo Banca Stato – Tobler riguardante le presunte malversazioni milionarie di Italo Frignani ai danni del patrimonio di Hansruedi Tobler, giovane ereditiero.Secondo la ...
LOCARNO - Oggi alle Correzionali di Locarno, è proseguito il processo Banca Stato – Tobler riguardante le presunte malversazioni milionarie di Italo Frignani ai danni del patrimonio di Hansruedi Tobler, giovane ereditiero.

Secondo la procuratrice pubblica Monica Galliker sarebbero spariti 1,2 milioni di franchi tra il 1999 e il 2000, periodo in cui era Italo Frignani il tutore del ragazzo. Nel 2000 il giovane diventa maggiorenne.

Per quanto riguarda l’aspetto della tutela patrimoniale del giovane, durante quei due anni intervenne la delegazione tutoria di Gordola che, era all’oscuro del reale ammontare dell’eredità. Come riferito dalla RSI, sia l’allora segretario Germano Matasci, sia l’allora presidente Gabriele Rossi, sentiti oggi in aula, erano ignari della somma di denaro: “Non sapevamo di altri conti” hanno dichiarato sollecitati sulla concretezza dei documenti loro consegnati dalla banca. “Noi avevamo piena fiducia in Banca Stato e al di sopra di ogni sospetto”.

In quei periodi, oltre ad Italo Frignani, fu nominato un secondo tutore a cui erano state assegnate competenze specifiche della gestione dei conti milionari. Frignani, ‘relegato’ ai soli compiti educativi, si oppose alla nomina del prescelto dalla delegazione tutoria e inoltrò un ricorso.

A metà del 1999, a seguito dei ricorsi di Frignani e dopo l’invervento dell’autorià di vigilanza, venne nominato l’ex direttore della filiale di Locarno Bruno Bianconi. Il Bianconi era già stato funzionario di riferimento del nonno del ragazzo. Secondo Mario Branda, oggi procuratore pubblico e a quei tempi responsabile dell’Ufficio cantonale di vigilanza nella posizione del Bianconi non vi fu conflitto d’interessi: “Importanti sono le indicazioni del tutelato e del tutore, la cui onorabilità allora non era in discussione”.

Bruno Bianconi, indagato per falsità in documenti, ha dichiarato di non conoscere né il Frignani, né il ragazzo e di avere fatto solo quello che aveva capito di dover fare: sorvegliare l’evoluzione del capitale. Alle domande sui fondi non dichiarati e su chi avesse dato indicazioni (ad eccezione del direttore generale) affinché questi fossero indirizzati alla filiale di Chiasso, Bianconi si è avvalso della facoltà di non rispondere

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