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Urbanistica e tutela del paesaggio, l’architetto Panzeri: "E’ una questione di ‘fisico’"

Attilio Panzeri, architetto luganese, in aperto scontro con il Dipartimento del Territorio sulla vicenda dei ripari fonici, sulla vicenda della Romantica e del suo abbattimento mostra una sostanziale indifferenza e polemizza con alcuni suoi colleghi: “Certi mi fanno ridere. Bisognava sollevarsi prima ed essere propositivi. Ma da noi in Ticino funziona cosi. Il territorio è piccolo e la paura di perdere commesse è troppo grande”. “Io invece – ha proseguito Panzeri - io sono da sempre slegato a certi giochi e
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Urbanistica e tutela del paesaggio, l’architetto Panzeri: "E’ una questione di ‘fisico’"
Attilio Panzeri, architetto luganese, in aperto scontro con il Dipartimento del Territorio sulla vicenda dei ripari fonici, sulla vicenda della Romantica e del suo abbattimento mostra una sostanziale indifferenza e polemizza con alcuni suoi colleghi: “Certi mi fanno ridere. Bisognava sollevarsi prima ed essere propositivi. Ma da noi in Ticino funziona cosi. Il territorio è piccolo e la paura di perdere commesse è troppo grande”. “Io invece – ha proseguito Panzeri - io sono da sempre slegato a certi giochi e
LUGANO - "Lei non si rende conto del fenomeno. La gente si compra di tutto, anche la m...". Parola di un immobiliarista del luganese che, commentando il mercato di questi anni, carat...
LUGANO - "Lei non si rende conto del fenomeno. La gente si compra di tutto, anche la m...". Parola di un immobiliarista del luganese che, commentando il mercato di questi anni, caratterizzati dalla febbre del mattone, di certo, non si lamenta. "Pensi che ci sono quelli che firmano contratti senza neppure guardare cosa stanno comperando". Esagerazioni? Forse, ma il boom edilizio, di certo - e come confermano i dati dello studio Credit Suisse pubblicato nei giorni scorsi - sembra non conoscere tregua in Ticino. E dove si vende tanto, naturalmente si costruisce, e dove si costruisce, la percezione paesaggistica di chi abita in quel determinato territorio può cambiare.



La Romantica, Panzeri: "Valenza storica tutta da verificare"

Ed è proprio sull'equilibrio che si gioca la partita del futuro del nostro Cantone. Equilibrio fragilissimo, in cui, tra gli interessi economici (spesso di natura speculativa) e gli interessi di tutela paesaggistica e storico culturale, sono questi ultimi a venire sacrificati, in nome del profitto. E dopo le discussioni, accese, e le interrogazioni socialiste sul destino di interi isolati di edilizia residenziale pubblica di pregio architettonico destinati all’abbattimento nel quartiere di Molino Nuovo, in questi ultimi giorni sono le sorti della "Romantica" di Melide a destare un improvviso risveglio di interesse dei ticinesi nei confronti dell'importanza dell'architettura, della bellezza estetica e del paesaggio. Al posto della Romantica, ormai è di pubblico dominio, Behgjet Pacolli, il proprietario della Mabetex, farà sorgere un complesso turistico di lusso. Fermare le ruspe e salvare la Romantica? "Macché - risponde Attilio Panzeri, ex presidente della Sia, Società svizzera ingegneri ed architetti – innanzitutto la sua valenza storica e architettonica sarebbe da verificare, ma in tutti i casi la Romantica ormai è finita da un pezzo. Questa vicenda riguarda una scelta urbanistica del comune e di un'operazione privata e speculativa che comunque è nulla in confronto alla scempio in costruzione di tutto lo sbarramento fonico che ucciderà completamente il paesaggio". A preoccuparlo quindi i ripari fonici, ma non solo. I dubbi di Panzeri nascono innanzitutto dalla mancanza di cultura nella classe politica ticinese.



Architettura e urbanizzazione: "Impariamo dalla Francia"

Un grado culturale che dia gli strumenti necessari per affrontare la delicata questione della tutela territoriale, soprattutto in un periodo di boom edilizio: "Il discorso parte da molto lontano - ci dice l'architetto - parte da una grave carenza a livello urbanistico. Una carenza vecchia di anni nella quale non si è data importanza all'urbanistica seria, ma a una pianificazione territoriale fondata sulle dimensioni e sulla quantità, tralasciando il discorso della qualità". Ma che si intende per qualità? "Non esiste una formula matematica che determini il concetto di qualità - risponde Panzeri - esiste solo la cultura che tutela la qualità. Ed è lo stato che deve gestire in primis la qualità del territorio. Stato che però, secondo l'architetto, non gestisce il territorio come dovrebbe: "Non lo gestisce con la cultura nel vero senso del termine, ma lo gestisce con strumenti con non hanno nulla a che vedere con un futuro sviluppo urbanistico. E i risultati che ci ritroviamo sono questi". E parlando proprio di risultati, Panzeri fa un paragone tra il Pian Scairolo, area di chiara vocazione commerciale e industriale, e l'area industriale di Nantes: "Lei vada a Nantes - dice Panzeri - Hanno preso innanzitutto dei bravi architetti. Dei professionisti che hanno creato un parco all'interno dei quali si trovano edifici culturali, commerciali, industriali". Tutto in un grande parco. "Ma qui siamo in Ticino - ha continuato l'architetto - e a noi manca un principe illuminato".


Insegniamo l'architettura ai ragazzi delle medie

Il grande timore di Panzeri? “Il conserviamo tutto perché vecchio”: “sarebbe uno sbaglio - dice l’architetto - che ci farebbe cadere nel patetico. Dobbiamo invece riuscire a dare al cittadino gli strumenti necessari per poter comprendere il valore estetico". Ma come fare per dare al cittadino questi strumenti? "Semplice - risponde Panzeri - cominciando dalla scuola. Oggi nelle scuole superiori si parla di Cina, di fisica, di matematica, ma di architettura vi è il nulla. E questo è per me un dramma. Pensi che in Francia, già alle scuole medie, si insegna ai ragazzi "eveil à l'architecture". Io ci ho provato a proporre l'idea al nostro dipartimento della cultura. Non sapevano in che contesto collocare le lezioni. Geografia? Storia? Alla fine, dopo 5 riunioni, il nulla di fatto".


Tutto l'apparato del DT è da rivedere

La speranza di un cambiamento? "C'è tutto l'apparato del Dipartimento del Territorio da rivedere e con tutto il bene che voglio al capo della pianificazione, mi dispiace ma è un fisico, non è né un urbanista né un architetto". E' - conclude Panzeri - come mettere a capo della direzione della neurochirurgia del Civico un ingegnere meccanico. E' questo uno dei grandi problemi. E io penso che il problema nasca proprio da qui”.

p.d'a.
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