Logopedia, la storia infinita: nuova interrogazione di Quadri e Gobbi
BELLINZONA - Una nuova puntata inerente la questione 'Logopedia' è stata oggi presentata dai deputati leghisti Lorenzo Quadri e Norman Gobbi, tramite un'ennesima interrogazione.
Uno degli argomenti trattati negli atti parlamentari precedenti riguardava l’utilizzo da parte del Cantone del fondo UFAS per coprire anche i lievi disturbi d’eloquio, non riconosciuti però dalla convenzione sottoscritta tra l’UFAS e il Cantone Ticino il 4 dicembre 1997.
Lo scorso 4 giugno, Alexandra Tizzano (titolare di uno studio privato di logopedia, la quale sulla questione si è battuta spesse volte in passato grazie all'aiuto di alcuni deputati: vedi articolo) aveva ricevuto una decisione d’intervento logopedico concernente un bambino in cura presso di lei dal 2004 a causa di un grave disturbo di eloquio e per il quale è stato chiesto il rinnovo della decisione giunta a scadenza. In questa decisione, viene spiegato da Quadri e da Gobbi nell'interrogazione, la richiesta di rinnovo è stata respinta perché, a seguito del sensibile miglioramento conseguito grazie alla terapia, il disturbo non rientrava più nella definizione di 'grave' difetto dell’eloquio ai sensi della LAI. "Di conseguenza - si legge nell'atto parlamentare - il bambino oggetto della decisione viene privato della terapia (non ancora conclusa) che per lui si è rivelata efficace".
"È strano - continuano Quadri e Gobbi - che ciò sia l’effetto di una decisione intimata il 4 giugno ma datata 22 maggio 2007, giorno in cui la sua terapista ha pubblicamente dichiarato di essere stata lei ad avere informato i deputati in Gran Consiglio dei problemi riguardanti la logopedia".
Per questi motivi i due deputati leghisti pongono tre domande al Consiglio di Stato. Prima di tutto chiedono quante sono state, dal 1998 ad oggi, le richieste d’intervento logopedico respinte con la motivazione 'il disturbo non rientra nella definizione di 'grave' difetto d’eloquio' e domandano quindi da chi sono assunti attualmente i costi riguardanti i difetti dell’eloquio che non rientrano in tale definizione. Infine chiedono: "Alla luce di quanto esposto sopra e da quanto riportato nelle interrogazioni parlamentari precedenti, ritiene opportuno il Governo attivarsi per fare piena luce su quanto sta avvenendo nel settore della logopedia?".




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