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Morte Regazzoni: forse si tratta di un malore. Le reazioni. Il Blog

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Morte Regazzoni: forse si tratta di un malore. Le reazioni. Il Blog
PARMA - Qualcuno avrebbe visto sbandare l'auto di Clay Regazzoni, una Chrysler Voyager, poco prima che l'ex pilota della Ferrari andasse a schiantarsi morendo sull'Autosole, mentre cercava di raggiungere Parma. A quanto si apprende, secondo i pr...

PARMA - Qualcuno avrebbe visto sbandare l'auto di Clay Regazzoni, una Chrysler Voyager, poco prima che l'ex pilota della Ferrari andasse a schiantarsi morendo sull'Autosole, mentre cercava di raggiungere Parma. A quanto si apprende, secondo i primissimi accertamenti, i traumi riportati da Regazzoni non sarebbero compatibili con lo schianto: probabilmente l'ex pilota si è sentito male e ha perso il controllo del mezzo.

La polizia stradale, attualmente impegnata a ricostruire la dinamica dell'incidente, avrebbe ascoltato anche alcuni testimoni che in quel momento si trovavano a percorerre l'autostrada: automobilisti che, a quanto pare, avrebbero confermato di aver visto la Chrysler di Regazzoni sbandare improvvisamente. Ma per conoscere l'esatta dinamica dell'incidente occorrerà aspettare ancora alcune ore.

 
Le reazioni
 
 Luca Cordero di Montezemolo: "Con Clay Regazzoni scompare un pilota e un uomo coraggioso e generoso che ha sempre interpretato la vita in questo modo. Lo ricordo non solo come un mio pilota in anni indimenticabili, ma anche come un vero appassionato della Ferrari. Per lui - ha aggiunto Montezemolo - le corse erano ardimento e sfida da affrontare al limite, dal primo all'ultimo giro. Insieme a lui e a Niki Lauda ho festeggiato il mio primo Mondiale alla Ferrari, nel 1975, e non posso dimenticare i suoi grandi successi sulle nostre macchine sia di Formula Uno che Sport. È un momento per me di grande tristezza, anche perché il suo carattere da 'svizzero-napoletano' lo rendeva unico, anche al di fuori delle corse. E sono tantissimi i ricordi che mi tornano alla mente".
 
 Niki Lauda: " Era l'amico, il fratello. Per me è stato uno choc, non me lo sarei mai aspettato. Tanto più morire in un incidente stradale. Per uno come Clay mi sembra una beffa del destino. Il gusto della vita l'ho imparato proprio da Clay, e dopo il mio incidente (al Nurbrurgring nel '76, ndr) il suo insegnamento è stato ancora più prezioso. Perché se c'era un talento di Clay superiore agli altri questo era il suo pensare positivo. In Ferrari abbiamo anche avuto dei problemi, lui era molto diretto, abbiamo anche avuto dei litigi, ma l'ho sempre vissuto come un gesto di grande lealtà. L'ultima volta che ci siamo visti è stato lo scorso anno a Montecarlo, in occasione del Gran Premio. Ancora una volta mi ha colpito il suo pensare positivo, la sua incredibile voglia di vivere. Lui amava ridere, e quel giorno abbiamo passato alcune ore insieme divertendoci come ai vecchi tempi. Ga lui ho imparato il gusto della battuta, ma anche il gusto del rischio ai tavoli da gioco, o il gusto delle belle donne. Uscivamo spesso insieme quando correvamo in Ferrari, ma io ero timido. È stato lui a insegnarmi come si deve fare. Era un grande pilota. Mi viene in mente il GP di Montecarlo del 1976. Lo vinsi io, ma Clay fu a lungo in testa alla corsa e quel giorno andava fortissimo. Per me fu tra i Gran Premi più difficili della mia carriera, ma ricordo che potei vincerlo solo perché lui ebbe un problema".
 
 Luca Pancalli (commissario della Federcalcio) : "È come avere perso un fratello. Io e Clay eravamo legati da una sincera e profonda amicizia, sin dai tempi in cui avevamo costituito insieme la Fisaps (Federazione italiana automobili patenti speciali), che oggi fa parte del comitato paralimpico. Quando si perde un amico è sempre molto doloroso. Certo che, per un grande pilota come lui, morire in un incidente d'auto è davvero una beffa del destino. Mi preme ricordare la sua grande voglia di vivere e di stare vicino ai ragazzi disabili".
 
Flavio Briatore: "In macchina era stato un grande. Tutta la sua vita, tutto il suo destino è stato legato alle auto. Ci conoscevamo da tanto tempo, era una persona per la quale avevo molta, molta simpatia. Mi dispiace davvero"


 
 
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