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TICINO"Cés (Chironico): una Fondazione dalle stelle alle stalle", interrogazione al CdS

21.09.06 - 11:06
Foto d'archivio
"Cés (Chironico): una Fondazione dalle stelle alle stalle", interrogazione al CdS

 

BELLINZONA - I Gran Consiglieri Giorgio Canonica, Francesco Maggi, Sergio Savoia, Norman Gobbi, Mario Ferrari, Roland David, Marino Truaisch, Franco Celio e Jacques Ducry, hanno presentato un'interrogazione dal titolo: "Cés (Chironico): una Fondazione dalle stelle alle stalle".
"La Fondazione per la Rinascita di Chiesso/Cés (FRC) - scrivono i deputati - è stata creata nel 1973, col patrocinio dell’avv. Graziano Papa di Pro Natura, dell’allora parroco di Bodio don Emilio Conrad, del dirigente scout Fiorenzo De Taddeo. Scopo è il restauro del monte di Cés, nel rispetto delle caratteristiche tradizionali, e la rianimazione del villaggio (allora abbandonato) in particolare con esperienze di vita comunitaria. Durante una ventina d’anni, la FRC ha perseguito il suo scopo abbastanza efficacemente, con modestia, scarsi mezzi e molto volontariato, in armonia con gli altri proprietari terrieri e con le autorità, acquisendo poco a poco un notevole patrimonio fondiario. Negli anni 90 questa efficacia è calata, col sopravvento nel gruppo operativo di alcuni zurighesi “alternativi”, più ricchi di ideologia fumosa e di arroganza che di competenza gestionale. Negli anni 2000, poi, questo gruppo alieno, rinforzato ultimamente da qualche ticinese fedifrago, ha assunto, in forme golpiste, la maggioranza nel Consiglio di fondazione (CF). Da allora, nessun lavoro che vada oltre la minimale manutenzione è stato intrapreso, le energie dei menatorrone (attualmente, trattasi dei signori Christoph Müller e Fabio Bontadina, di Zurigo, e Rolando Picchetti, di Rivera, con altri) sono state piuttosto rivolte, col massimo disprezzo per la democrazia, all’epurazione dei dissidenti e dei diversi.
Per esempio, la FRC aveva deciso nel 2001 di affittare la sua microazienda agricola a due membri del gruppo operativo, non facenti parte però della conventicola zurighese, i coniugi Christian e Sabine Marent-Schniepp. L’affitto è stato perfezionato, con l’approvazione del contratto, la vendita del bestiame ai nuovi contadini e col loro pagamento della quota annuale. Ma gli zurighesi, dopo aver assunto il controllo della FRC nel 2002, hanno negato spudoratamente l’esistenza del contratto stesso e tentato di forzare i due contadini a partire, con metodi di vero terrorismo psicologico. In difesa dei loro diritti essi hanno dovuto presentare ricorso contro la FRC alla Pretura di Leventina, di cui si attende la sentenza. Intanto il contadino è stato estromesso dal CF, in cui sedeva dal 1983".
 
"La FRC - prosegue il testo - è una fondazione di diritto cantonale, sottoposta dunque alla vigilanza dello Stato, che la esercita tramite la Divisione della giustizia. È perciò lecito interrogare il Consiglio di Stato su diverse attività della FRC che destano preoccupazione:

1. Nel 2000, la FRC ha ottenuto la licenza di costruire una nuova stalla per una dozzina di UBG, con il benestare dell’Ufficio dell’edilizia rurale. Dopo un inizio dei lavori nel 200l e Fr. 30-40’000 di spese, il cantiere è stato abbandonato (gli zurighesi rifiutavano di costruire una stalla per gli aborriti contadini) e appare oggi come un neo-diroccato che deturpa il villaggio (recentemente considerato degno di protezione anche dal Fondo svizzero per il paesaggio).
Come valuta il governo un tale comportamento da parte di una fondazione che ha per scopo il restauro del villaggio?
È vero che la FRC ha tagliato nel 2000 parecchi tronchi di larice destinati alla carpenteria della nuova stalla, che ora giacciono a marcire al margine del bosco?

2. Nel 1998, statuendo su un ricorso presentato da un confinante, il Consiglio di Stato aveva ingiunto alla FRC di chiudere un’apertura nel muro di una sua nuova costruzione.
È vero che la FRC ha fatto orecchio da mercante e solo nel 2002, dopo sollecitazione del Municipio di Chironico, l’apertura è stata chiusa?

3. Nel 2005, la FRC ha ricostruito e ampliato una tettoia adiacente a una stalla di sua proprietà. Nel 2006, ha costruito dei nuovi gabinetti in legno, col sistema del compostaggio a secco.
La FRC ha ottenuto le necessarie licenze di costruzione per tali lavori?

4. La FRC svolge un’attività para-alberghiera, affittando a persone e gruppi due suoi rustici e totalizzando annualmente 1500-2000 pernottamenti.
Questa attività para-alberghiera è stata annunciata agli uffici competenti e le tasse di soggiorno sono state regolarmente pagate?

5. La FRC concede a persone del suo gruppo operativo, riunite in un’associazione chiamata “Arcobaleno-Cés”, un locale nel quale viene gestito un spaccio di alimentari.
Questo “Negozio da mont” dispone di un’autorizzazione?
Dichiara il suo utile al fisco e paga, se del caso, le imposte?

6. La FRC svolge le sue attività impiegando persone iscritte al Servizio civile e collaboratori volontari.
È stato verificato se le persone del Servizio civile sono state utilizzate per il tipo di impiego prescritto dal Servizio civile stesso, e non per altri compiti non autorizzati?

7. I collaboratori volontari sono compensati con denaro contante, vitto e alloggio. Nel 2005, la FRC ha dovuto pagare arretrati e una multa a causa del mancato versamento dei contributi sociali AVS/AI/IPG di una persona. Ma nella contabilità annuale della FRC continuano a figurare Fr. 20-30’000.- di versamenti ai collaboratori, e Fr. 0.00 di  contributi sociali.
La FRC, che si definisce un progetto “ecosociale”, svolge dunque i suoi compiti di “pubblica utilità” sfruttando il lavoro nero?

8. Nel maggio 2003, la Sezione Agricoltura del DFE ha inviato alla FRC un suo parere giuridico sulla questione dell’affitto dell’azienda agricola.
È vero che i dirigenti della FRC hanno respinto tale parere, e ciò senza nemmeno riunire il CF per discuterlo?

9. Con un mandato dell’Ufficio natura e paesaggio, la FRC si occupa della manutenzione delle torbiere alte di importanza nazionale di Varenc, vicino a Cés. Per questo ha tagliato negli scorsi anni diversi alberi, trasportando poi il legname a Cés.
È vero che in questo modo la FRC si è appropriata abusivamente di legna da ardere  di legittima proprietà di un privato terriero di Varenc?

10. In seguito a una istanza d’intervento di un membro minoritario del Consiglio di Fondazione, l’addetto all’Autorità di vigilanza sulle fondazioni ha chiesto nel gennaio 2004 un incontro con una delegazione della FRC.
È vero che, in seguito a ripetute dilazioni da parte dei dirigenti, questo incontro ha potuto aver luogo solo nel novembre 2004, undici mesi dopo?

11. Nel maggio 2004, l’Autorità di vigilanza ha raccomandato alla FRC di provvedere a una revisione del suo statuto, risalente al 1976, non più del tutto conforme alla legislazione e di ambigua interpretazione. Trattasi di uno statuto di un paio di pagine che si può discutere in qualche ora.
La FRC ha dato seguito a questa richiesta, oggi, dopo oltre due anni?

12. Caratteristica dell’attuale statuto della FRC è la norma che assegna all’associazione fondatrice (la “Comunità di Cés”, che conta una ventina di membri ed è pilotata dagli stessi personaggi) il potere di nomina dei membri del CF. In Svizzera solitamente il CF elegge i suoi membri per cooptazione. Fino al 2002, le nomine erano comunque sempre avvenute in forma tacita.
È vero che dal 2002 il gruppo zurighese ha imposto elezioni in forma palese, anche quando il numero dei candidati era eguale al numero dei seggi, con procedure barbariche analoghe al tiro a segno sul candidato, non tanto per eleggere qualcuno, bensì per non rieleggere membri a loro sgraditi nel CF?
È vero che nel 2005, per escludere due membri, la fondatrice, con procedura antistatutaria, ha ridotto di due il numero dei membri del CF, decisione che ha dovuto essere annullata davanti al Pretore di Leventina?

13. Fra le proprietà della FRC figura una grande casa, risalente al 1675: un bene culturale, esempio esternamente ben conservato di architettura rurale alpina del XVII secolo, della stessa epoca della vicina cappella dei santi Pietro e Paolo. Da un documento della FRC in circolazione, risulta l’intenzione di rifarne il tetto in piode e altre parti. Questo restauro parziale sarà affidato a due membri del CF, dilettanti in materia.
Non ritiene il Consiglio di Stato che, prima di metter mano a un edificio così venerando, dovrebbe essere chiesta la consulenza dell’Ufficio dei beni culturali, nonché di architetti e ingegneri sperimentati in questo genere di restauri, che comportano problemi di resistenza delle strutture e dei materiali antichi, di inserimento di tecniche e materiali moderni, ecc.?

14. Qualora le precedenti domande, o buona parte di esse, ricevano una risposta sfavorevole alla FRC, sembrerebbe a tutti intollerabile che una fondazione “di pubblica utilità”, sottoposta all’Autorità cantonale di vigilanza sulle fondazioni, si comporti come qualsiasi privato abusivista e si permetta di ricorrere al lavoro nero, evadere le tasse, rubar legna, rompere senza base legale un contratto d’affitto agricolo, menare per il naso l’Autorità di vigilanza, ecc.
Si dovrebbe dedurre che la FRC è diretta e amministrata da un gruppo di scellerati, privi di senso civico, insofferenti a ogni legge o regolamento, compreso lo stesso statuto della FRC, soprattutto ignari di ogni valore etico.
Particolarmente sconcertante ed eticamente condannabile appare infatti il loro accanimento contro i due picccoli contadini di montagna, sottoposti a minacce e molestie da cinque anni, considerando che si tratta delle uniche persone del gruppo che operano efficientemente per realizzare, nel settore agricolo, gli scopi della FRC. 
Il Consiglio di Stato, se gli estremi fossero da esso verificati, se risultasse in particolare che gli scopi della fondazione non siano adeguatamente perseguiti e che il patrimonio non sia usato in modo oculato, intende adottare misure, anche mediante gli strumenti offertigli dagli art. 80 e segg. del CCS, per rimettere ordine nella FRC, riportarla sui binari giusti, riattivarla nella realizzazione dei suoi scopi statutari? Se del caso, quali misure?"

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