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"DECS e Logopedia, perché ridurre le prestazioni?"

Interrogazione al Governo
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"DECS e Logopedia, perché ridurre le prestazioni?"
Interrogazione al Governo
BELLINZONA - "DECS e Logopedia, perché ridurre le prestazioni?", è questo il titolo di un'interrogazione inviata oggi al Consiglio di Stato dal Gran Consigliere UDC Umberto Marra. "Fino alla fine del 1997 - si legge nel testo dell'atto parlame...

BELLINZONA - "DECS e Logopedia, perché ridurre le prestazioni?", è questo il titolo di un'interrogazione inviata oggi al Consiglio di Stato dal Gran Consigliere UDC Umberto Marra.
"Fino alla fine del 1997 - si legge nel testo dell'atto parlamentare - i costi concernenti la terapia logopedica per gli assicurati in età scolastica e prescolastica, affetti da gravi disturbi d’eloquio riconosciuti tali ai sensi della LAI, erano assunti dall’Assicurazione Invalidità. Il Cantone si faceva invece carico di quelli che non rientravano sotto la definizione di “grave disturbo d’eloquio” secondo la LAI. Il 4 dicembre 1997, tra la Confederazione ed il Cantone, è stata sottoscritta una convenzione concernente “l’indennità forfetaria delle prestazioni assicurative AI nell’ambito della scuola pubblica” (allegato A). A seguito di ciò, a partire dal 1998, il Cantone si è impegnato, al posto dell’Assicurazione Invalidità, ad assumersi i costi concernenti la terapia logopedica per gli assicurati affetti da gravi disturbi d’eloquio, riconosciuti tali ai sensi della LAI, ricevendo dall’UFAS un’indennità forfetaria calcolata in base al numero di allievi. Per questo motivo, il Cantone Ticino, tramite il DECS, è chiamato oggi a fornire le prestazioni adeguate atte a prevenire, ridurre o eliminare l’invalidità agli assicurati affetti da grave disturbo d’eloquio come imposto dall’art. 1a LAI. In particolare, deve farsi carico dei costi per provvedimenti di natura pedagogica-terapeutica, e quindi di logopedia, come sancito dall’art. 19 LAI e dall’art. 9 OAI".

"In data 25 gennaio 2006 - prosegue Marra - a metà dell’anno scolastico e con un’urgenza del tutto particolare, il direttore dell’Ufficio delle Scuole Comunali sig. Mirko Guzzi, ha emesso ed applicato immediatamente, una decisione avente come destinatari unicamente i/le logopedisti/e operanti in privato(allegato B), secondo la quale, per la terapia logopedica sarebbero stati riconosciuti unicamente interventi di durata tra i 15 e i 45 minuti.
Tale decisione è caratterizzata da un’assoluta assenza di motivazioni plausibili (cfr. allegato B). Il miglioramento della qualità del servizio non è infatti un obiettivo raggiungibile mediante la riduzione della durata delle terapie, le “risorse finite” sono in contrasto con la diminuzione dei costi in ambito logopedico registrata nel 2005 e il “volersi allineare a quanto applicato anche in altri paesi europei” dovrebbe essere una decisione politica di competenza del Governo, soprattutto in tempi di armonizzazione scolastica a livello federale. Una simile decisione, inoltre, spetterebbe al Governo ed andrebbe applicata mediante un apposito regolamento che dovrebbe essere approvato dal potere legislativo".

"Sia in Ticino che nel resto della Svizzera - si legge ancora nel testo - quando necessario, sono sempre stati ritenuti adeguati interventi della durata di quattro quarti d’ora d’intervento iniziato. I bambini affetti da disturbi evolutivi più o meno gravi, da zero a sei anni di età, se vengono seguiti al Servizio Ortopedagogico Itinerante Cantonale (SOIC), ricevono di regola terapie della durata di 60 minuti. Con questa decisione, i medesimi bambini, se vengono seguiti da un operatore privato, ricevono una terapia di gran lunga inferiore. Ciò è causa di un’evidente disparità di trattamento e riduce le prestazioni riconosciute come fino ad oggi atte a prevenire, ridurre o eliminare l’invalidità agli assicurati affetti da grave disturbo d’eloquio".

"In questo modo - conclude Marra - il Cantone ha ridotto le prestazioni che si è impegnato a fornire mediante la convenzione del 4 dicembre 1997 continuando però nel contempo a beneficiare del versamento dell’indennità forfetaria da parte dell’UFAS come precedentemente. In data 25 aprile 2006, ha avuto luogo un incontro chiarificatore tra l’Associazione dei Logopedisti della Svizzera Italiana (ALOSI) e il sig. Mirko Guzzi. In questa sede, il capo dell’Ufficio delle Scuole Comunali, ha ammesso apertamente di non sapere se tale misura porterà a un evidente risparmio. Nonostante ciò ha ribadito che le motivazioni che lo hanno portato a prendere tale decisione sono di natura finanziaria ed ha affermato di aver preso personalmente la decisione senza consultare nessuno in quanto ciò è un suo diritto (cfr. verbale, allegato C).

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