Vittorio Emanuele ha ammesso la tangente a Salmoiraghi

CAMPIONE - Nella vicenda della presunta tangente al sindaco di Campione d'Italia Roberto Salmoiraghi per il contratto da procacciatore di clienti al casinò, il gip di Potenza Alberto Iannuzzi scrive che "appaiono rilevanti e fondamentali le dichiarazioni sostanzialmente ammissive" rese da Vittorio Emanuele di Savoia.
Il principe - rileva il giudice per le indagini preliminari nel provvedimento di concessione degli arresti domiciliari - "ha confermato la conclusione dell'accordo corruttivo" stipulato fra lo stesso principe Savoia, il suo amico milanese Giuseppe Rizzani, l'imprenditore veneto Ugo Bonazza e Salmoiraghi.
Il sindaco di Campione, scrive ancora il gip, "stando alle ammissioni fatte dal principe, era destinatario di una 'commissione', espressamente pattuita fra gli interessati, commissione che, per l'estrema circospezione adoperata nelle numerose conversazioni telefoniche intercettate nel corso dell' indagine, alludeva chiaramente al pagamento di una tangente".
Il gestore messinese di videopoker Rocco Migliardi - prosegue il gip - "ha reso dichiarazioni confessorie, con specifico riferimento alla circostanza che lo stesso indagato si era impegnato a procacciare clienti per il casinò, portandovi, in particolare, 'facoltosi amici siciliani'".




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