Manzi: "Salmoiraghi è il fulcro di tutte le operazioni illecite"

Frediano Manzi, il presidente di SOS Racket e Usura, l'associazione lombarda che vigila sui malaffari nei casinò, ci dice la sua sullo scandalo che ha portato all'arresto di tredici persone, tra cui il principe Vittorio Emanuele di Savoia ed il sindaco di Campione d'Italia, Roberto Salmoiraghi.
"Tutto - ci spiega Manzi - è partito, per caso, da Potenza, grazie ad un'indagine sull'usura. E ci voleva un magistrato coraggioso del sud per fare quello che altri in tutti questi anni non hanno mai avuto il coraggio di fare". "Salmoiraghi - aggiunge poi Manzi, come a voler fugare ogni dubbio - è il fulcro di tutte le operazioni illecite che sono avvenute finora a Campione d'Italia".
Il futuro del Casinò dell'enclave
Sempre Manzi: "Io penso che alla luce di questa scandalo, che non sarà nemmeno l'ultimo se la gestione resta questa, è opportuno che si faccia quello che bisognava fare tanto tempo fa: commissionare il Casinò e sciogliere, per infiltrazione mafiosa, il Comune; Roberto Salmoiraghi ha infatti ricevuto un avviso di garanzia per concorso esterno ed associazione mafiosa".
La mancata nomina di Baranzelli
Lunedì sera il CdA della casa da gioco campionese aveva l'opportunità di sciogliersi, ma non l'ha fatto. Il CdA ha però deciso di non nominare direttore l'ex del Casinò di Lugano Marco Baranzelli, la sui candidatura era caldeggiata proprio da Salmoiraghi.
Posti di lavoro a rischio
"Campione è una cittadina di 2'500 abitanti - ci spiega ancora Manzi - di questi 540 lavorano al Casinò e molti gravitano intorno all'usura attraverso anche attività commerciali. E' nota inoltre la presenza di numerosi cambisti sul posto. Certo la parte sana va tutelata e pure io sono preoccupato per i posti di lavoro a rischio, ma penso comunque che diversi siano in eccesso".
Manzi sul principe di Savoia
"Vittorio Emanuele di Savoia è un faccendiere, uno come tanti, ma con molto potere. Uno che però ad un certo punto ha abusato del suo potere per intrallazzare tra gioco d'azzardo, massoneria, favori e tangenti. Il centro nevralgico di tutto era il Casinò. Li si facevano gli affari".
"Ma guardiamo anche alla figura di Rocco Migliardi - allarga il discorso Manzi - l'imprenditore siciliano legato alla grande criminalità organizzata ed in particolare a Nitto Santapaola. I siciliani fanno riferimento al Casinò di Campione dal 1980. Questa è una realtà storica e giudiziaria. L'unica novità, nell'offerta venuta a galla in questi giorni, è l'aggiunta della prostituta. Di solito il pacchetto era questo: viaggio, vitto, alloggio e giocata al Casinò con provigioni da riconoscere ai famosi porteur. E non è un caso che i grandi giocatori del Casinò di Campione arrivano quasi esclusivamente dalla Sicilia. Se si parla di riciclaggio un motivo ci sarà..."
Campione: un clima di terrore
"E' sconvolgente - racconta Manzi - che nelle interviste alla tv ed ai media in genere i cittadini campionesi parlino di Salmoiraghi come di una persona rispettabilissima. Io ho ricevuto decine di telefonate da parte di campionesi che hanno paura. Vi si respira un clima di terrore. Non troverà mai nessuno che, a Campione, le dirà che Salmoiraghi è una persona di dubbia moralità. Noi stiamo ricevendo tantissime segnalazioni, anche da dipendenti del Casinò che ci chiedono di intervenire. Come Associazione stiamo dunque organizzando un presidio".
I clienti di Campione a Mendrisio o Lugano?
"Il Casinò di Campione - aggiunge Manzi - ha avuto l'ennesimo abbattimento d'immagine. E questo sarà devastante. Chi vuole giocare, ora, tolti i grossi giocatori, o va a a Mendrisio o a Lugano".
"Dopo che Lugano ha troncato con Marco Baranzelli - conclude Manzi - la situazione è molto migliorata. Lo deduco dalle telefonate, che non arrivano più".




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