Caso Savoia, il legale di Salmoiraghi: 'Mancano i fatti'

CAMPIONE - "In questa vicenda mancano non le prove, ma i fatti. Ma la cosa più grave è che il dottor Roberto Salmoiraghi è in prigione senza l'ordinanza di custodia cautelare, perché non gli è stata consegnata. Non ha letto gli atti e non sa perché è in carcere. Lo sa dai telegiornali".
Lo Swiss Diamond smentisce
L'albergo appartiene a Behgjet Pacolli. "Abbiamo una bella clientela: uomini d'affari, cantanti, calciatori, ma niente di tutto questo", ha affermato la direttrice nella hall dell'hotel, arredato in elegante stile coloniale e in cui si sta festeggiando un matrimonio. Conferma che il Swisse Diamond ha una convenzione con il casinò, ma si irrigidisce quando le si chiedono in nomi dei clienti: "Sono obbligata al segreto".
"Emanuele Filiberto l'ho visto una sola volta, c'era anche Ana Laura Ribas" ha spiegato all'Ansa Ivan Longato, sindacalista della Cgil, "croupier figlio di croupier", che da anni dà battaglia contro la gestione del casinò. Lavorando alla roulette guadagna sui 6 mila euro al mese. "Certo non sono pochi - commenta -, ma si paga lo scotto di prezzi altissimi per l'alloggio, mancano i collegamenti". Accusa buona parte dei suoi compaesani di "sudditanza psicologica" nei confronti di Salmoiraghi. "Non si capisce per quale motivo ha uno spazio riservato per la sua auto accanto al municipio - racconta -. Io ci parcheggio la mia e ai miei concittadini sembra un reato di lesa maestà".
E il principe Vittorio Emanuele di Savoia? In paese dicono che negli ultimi tempi al casinò veniva abbastanza spesso e, come cliente privilegiato, disponeva della carta più prestigiosa.
Prima Moggi, ora Vittorio Emanuele: polemiche sulle intercettazioni
Pubblicare tutte le pubblicazioni, sempre, ''dovrebbe far parte della deontologia dei giornalisti'', perche' ''le intercettazioni possiedono una forza invasiva potenzialmente democratica''. Lo dice Marco Pannella, in una intervista al 'Corriere della sera', sulle vicenda dell'inchiesta di Potenza. ''Questi colloqui privati danno un grande contributo alla conoscenza delle cose che accadono. Con la pubblicazione, milioni e
milioni di italiani passano da generalizzazioni tipo 'la politica e' sporca' all'ascolto e alla rivelazione di persone specifiche'', dice il leader radicale.
Pannella chiede, pero', due precauzioni: ''Non cancellare nulla, sentire la campana degli intercettati''. Pero', quando le
intercettazioni sono state 'scartate' dai magistrati, ''siamo nell'illegalita'. E' positivo che la gente sappia, ma cio' non
fornisce alibi a chi allunga documenti di cui gli avvocati non dispongono''. Infine, sul paragone che Vittorio Emanuele ha fatto con Enzo Tortora: ''Poveretto, non sa quel che dice''.
L'intercettazione telefonica
I giornali italiani pubblicano stralci di una converazione telefonica del 12 maggio 2005 tra il principe Vittorio Emanuele di Savoia (V.E.) e il suo segretario Gian Nicolino Narducci (G.). Secondo la procura Savoia rimarca, «con toni che non ammettono replica, la rilevanza dell’influenza che esercita in Italia. Ve ne proponiamo un pezzo.
V.E.: io adesso sono diventato molto potente, ma molto, in Italia, molto più di quello che credevo. Adesso faccio il culo a tutti: o si fila come dico io o niente
V.E.: (...) senta, bisognerebbe telefonare per vedere se c’ho tempo... lunedì io son libero tutta la giornata, devo fare un salto in Vaticano
G.: sì.
V.E.: allora, o lei mi trova una pucchiacca o mi trova una suora. Insomma a scelta
G .: guardi, altezza reale io li, io, tutte e due e giochiamo in tre (ride)
VE.: si, perché Nanni Moccia non c'è
G .: e dov’è?
V.E.: uhm, è ... in Kenia
G.: allora telefono subito a Sandonà. Sandonà a Roma gliela trova subito. Ecco lei, ecco lei a Roma fino a quando rimane?
V.E.: io rientro mercoledì. Martedì alle sei sono dal Presidente
G.: magnifico
V.E.: Pertini
G.: magnifico! Pertini?
V.E.: sa che me l'ha dato subito, la, la l’udienza? Ha detto: ‘Ma con gran piacere!’ E poi, senta, beh e di quello... il Presidente, ehm, del, del Senato, Pera
G .: Pera, Pera, Pera, Pera, Pera
V.E.: Pera, ma io avevo qua, dei piccoli segreti con lui che non posso dire
G.: Pera è un signore
V.E.: ma non puttane eh, dei veri segreti (ride). Ci siamo intesi al telefono prima
G.: non pucchiacchiere (ride)
V.E.: no no, prima di conoscere. E’ un segreto tra lui e me, giurato, dunque
G.: e così e così deve e così deve rimanere!
V.E.: no! Si, per la storia del rientro! a (tossisce) cosa è succe... ho detto a Laura di, di chiamare il Senato
G.: uhm, uhm.
V.E. Ha parlato con la segretaria, ha detto che io volevo parlare con il presidente. Me l'ha passato subito!
G.: è molto gentile
V.E.: ‘ma che piacere! Adesso, guardi, la richiamo perché devo vedere il mio calendario’. Dopo mezz’ora avevam fissato l’appuntamento
G.: eehh, e ma è gentilissimo questo. Sono persone di al... di buon live...
V.E.: ma tutti son gentili, sa?
G .: sono persone mol... di buon rango
V.E.: si, ma anche Veltroni!
G.: anche Ve.... Veltroni è un comunista, però è molto intelligente, eh?
V.E.: si, e infatti!
G.: è molto molto...
V.E.: e infatti mi aspetta con tutte le pompe in Campidoglio
G.: eh, questo mi fa piacere. Mi fa piacere perché
V.E.: sì
G.: è un... è una cosa bella che lei vada in Campidoglio!




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