Figli contesi: chi blocca le visite potrebbe rischiare il penale

Una mozione approvata agli Stati potrebbe rendere la vita dura a chi ostacola il diritto dei genitori (e dei bambini)
BERNA - Una madre o un padre che impedisce al proprio ex di vedere il figlio potrebbe venire punito. È quanto chiede una mozione del consigliere nazionale Philippe Nantermod (PLR/VS) approvata oggi anche dal Consiglio degli Stati per 23 voti a 18 con la quale si auspica un aggiornamento del Codice penale inserendovi un nuovo reato per chi ostacola il diritto di visita.
Negare il diritto di visita all'altro genitore rappresenta, secondo gli esperti, un maltrattamento sia nei confronti del figlio che del genitore escluso, stando a quanto scritto nella sua motivazione alla da Nantermod.
Il diritto di intrattenere relazioni personali con il genitore, affidatario o meno, è un diritto fondamentale del figlio, tutelato dalla Costituzione e dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Per questo, stando alle argomentazioni del deputato vallesano, ostacolare l'esercizio del diritto di visita dovrebbe essere punito alla stregua della sottrazione di minorenne da parte del genitore non affidatario. Ad ogni modo, durante il dibattito alla camera del popolo, Nantermod aveva precisato che non si trattava di condannare al carcere i genitori.
La mozione ha trovato una sponda agli Stati nella persona di Pirmin Schwander (UDC/SZ), secondo cui tale reato è necessario per i casi più gravi, specie se i bambini vogliono vedere entrambi i genitori ma ne sono impediti poiché sia una mediazione sia tutte le altre misure disponibili hanno fallito. Schwander ha fatto l'esempio di visite previste ripetutamente annullate poco prima del termine fissato, senza spiegazioni verificabili.
Ma per Carlo Sommaruga (PS/GE), introdurre una disposizione penale rischierebbe di aggiungere tensione a situazioni familiari già delicate. A suo parere sarebbe meglio rafforzare la mediazione. Una sanzione penale non migliorerà il rapporto tra i genitori, ma sovraccaricherà le autorità penali, ha sottolineato Isabelle Chassot (Centro/FR).
Anche il consigliere federale Beat Jans si è detto d'accordo che bisognerebbe fare di più per mitigare i conflitti fra genitori, ma sarebbe inopportuno modificare il Codice penale. Non si tratta, a detta del "ministro" basilese, della soluzione giusta.



