«È giunto il momento di un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata»

L'Unione Sindacale Svizzera prende posizione: «Bisogna cambiare rotta»
BERNA - Il tasso di natalità in Svizzera è a un livello storicamente basso, secondo gli ultimi dati dell'Ufficio federale di statistica (UST). L'Unione sindacale svizzera (USS) lancia l'allarme: la Svizzera si trova ad affrontare una vera e propria sfida sociale. La causa principale di questa tendenza risiede nelle difficoltà di conciliare lavoro e vita familiare. Sia i datori di lavoro che i politici non devono rimanere inerti.
«Molti giovani desiderano avere figli ma non possono permetterseli, per motivi sia finanziari che organizzativi», spiega Cyrielle Huguenot, segretaria centrale dell'Unione Sindacale Svizzera (USS).
La Svizzera ha uno dei costi di assistenza all'infanzia più elevati d'Europa. Inoltre, molti cantoni non dispongono di sufficienti opzioni di assistenza all'infanzia. Eppure, invece di affrontare questa situazione, il governo federale di Berna sta valutando la possibilità di allentare le leggi sul lavoro, aprendo la strada a giornate lavorative di 17 ore e al lavoro domenicale diffuso. Per quanto riguarda l'assegno di assistenza all'infanzia proposto dal Parlamento, potrebbe non concretizzarsi mai, poiché il governo federale non ne ha ancora garantito il finanziamento. Di conseguenza, si teme che i cantoni introducano nuove detrazioni salariali o riducano i sussidi esistenti, a scapito dei dipendenti.
L'Unione Sindacale Svizzera (USS) si batte fermamente per un cambio di rotta. Conciliare lavoro e vita familiare deve finalmente diventare una priorità politica ed economica. È giunto il momento di migliorare le condizioni di lavoro e di ridurre l'orario di lavoro senza perdita di retribuzione, con orari prevedibili e pianificabili, realmente compatibili con la vita familiare. Allo stesso modo, è necessario istituire un servizio pubblico gratuito di assistenza all'infanzia, sul modello del sistema scolastico, affinché ogni bambino abbia diritto a un posto in un asilo nido.
«Se vogliamo davvero che i giovani tornino ad avere figli, dobbiamo migliorare le condizioni quadro, invece di aumentare l'orario di lavoro», sottolinea la segretaria centrale Cyrielle Huguenot. Solo una vera politica familiare e condizioni di lavoro eque garantiranno l'equilibrio tra lavoro e vita privata e, di conseguenza, il futuro di questo Paese.




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!