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CONSIGLIO FEDERALE

IPG: «Vanno armonizzate e adeguate agli sviluppi della società»

Lo prevede un progetto adottato dal Consiglio federale, assieme al messaggio alle camere. Non richiederà fondi aggiuntivi
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Fonte Ats
IPG: «Vanno armonizzate e adeguate agli sviluppi della società»
Lo prevede un progetto adottato dal Consiglio federale, assieme al messaggio alle camere. Non richiederà fondi aggiuntivi

BERNA - Alla luce degli sviluppi della società e dei desideri del parlamento, le prestazioni erogate dall'Indennità di perdita di guadagno (IPG) vanno armonizzate. È quanto prevede un progetto adottato oggi dal Consiglio federale, assieme al messaggio alle camere, che non richiederà fondi aggiuntivi.

Pensato inizialmente per indennizzare i soldati tenuti a prestare servizio militare, il regime delle IPG è stato progressivamente ampliato per indennizzare le persone che subiscono una perdita di guadagno quando diventano genitori, adottano un bimbo oppure accudiscono un figlio malato gravemente, spiega una nota governativa odierna.

Tuttavia, attualmente le madri, i padri (o le mogli delle madri), i genitori che assistono un figlio con gravi problemi di salute e i genitori adottivi, non hanno diritto - diversamente da coloro che prestano servizio, sia esso militare, civile o di protezione civile - agli assegni per i figli, agli assegni per l'azienda e per spese di custodia.

Per rimediare a queste disparità, il progetto prevede quindi di estendere l'assegno per l'azienda, volto a coprire parte delle spese fisse che i lavoratori indipendenti devono sostenere durante il loro periodo di servizio, a tutti i beneficiari di prestazioni dell'ordinamento delle IPG che esercitano un'attività lucrativa indipendente, in modo da aiutarli a coprire le spese in questione durante il congedo. L'assegno per spese di custodia sarà mantenuto ed esteso a tutti i beneficiari di prestazioni dell'ordinamento delle IPG che adempiono le relative condizioni.

L'assegno per i figli dovrebbe invece venir soppresso. Introdotto prima dell'entrata in vigore della legge sugli assegni familiari (LAFam), tale contributo non ha più ragione di essere dato che ogni figlio dà già diritto a un assegno ai sensi della LAFam, a prescindere dalla situazione personale o professionale del genitore.

Maternità - Oggigiorno, se immediatamente dopo la nascita il neonato resta in ospedale per almeno due settimane consecutive, il versamento dell'indennità di maternità può essere prolungato. Non esistono invece disposizioni analoghe in caso di degenza ospedaliera prolungata della madre, sebbene in tale situazione essa non sia in grado di occuparsi del figlio.

Il progetto prevede che il versamento dell'indennità di maternità potrà essere prolungato per la durata effettiva della degenza ospedaliera della madre, fino a un massimo di 56 giorni, come avviene già in caso di degenza prolungata del neonato.

Decesso di un figlio - Attualmente, il diritto all'indennità per l'altro genitore durante il congedo preso dal padre o dalla moglie della madre si estingue col decesso del figlio.

Il progetto messo a punto dall'esecutivo prevede che il padre o la moglie della madre mantenga tale diritto se il figlio nasce morto o muore nei 14 giorni successivi alla nascita.

Degenza figlio - Se un figlio dovrà restare in ospedale per almeno quattro giorni consecutivi, uno dei genitori potrà interrompere la propria attività lucrativa e beneficiare dell'indennità di assistenza per la durata della degenza ospedaliera.

Una volta che il figlio sarà tornato a casa, il versamento dell'indennità potrà essere prolungato di ulteriori tre settimane al massimo se un certificato medico attesta la necessità di assistenza da parte dei genitori durante la convalescenza. L'indennità potrà però essere concessa per al massimo 98 giorni complessivi di degenza ospedaliera e convalescenza.

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