Nato, esercito e difesa: «Una grande sfida, ma sono pronto»

Martin Pfister, candidato alla successione di Viola Amherd (Centro) in Consiglio federale si presenta.
ZUGO - La corsa per la successione di Viola Amherd (Centro) in Consiglio federale è ormai un affare a due. Dopo la conferenza stampa di presentazione tenuta da Markus Ritter lo scorso 28 gennaio, oggi è toccato a Martin Pfister spiegare le ragioni e le motivazioni alla base della sua candidatura.
Il profilo - «Siamo orgogliosi di presentare Martin Pfister come candidato al Consiglio federale. Ha le competenze giuste per svolgere questo ruolo: è un leader e sa prendere decisioni rapide», ha spiegato in apertura Peter Rust, presidente del Centro della sezione Zugo.
Martin Pfister, responsabile del Dipartimento della sanità di Zugo, ha ricevuto il sostegno unanime dalla presidenza della sezione cantonale del partito. Secondo quest'ultima, Pfister convince per due motivi: l'esperienza nell'esecutivo e le conoscenze in ambito militare quale ufficiale dell'esercito.
Un passato nell'esercito - «Ho valutato attentamente la candidatura. Mi sono confrontato con amici e familiari, assieme siamo giunti a questo passo: voglio diventare consigliere federale». Esordisce così, lo zughese Martin Pfister che oggi - nella “sua” Baar (ZG) - ha presentato in conferenza stampa la sua candidatura per il Centro al posto di Viola Amherd al Consiglio Federale.
Padre di famiglia con 4 figli «per me la famiglia è importante», laureato in storia «mi ha permesso di acquisire la giusta prospettiva» e colonnello dell'esercito: «È stata un'esperienza fondamentale e posso dire di capire bene il mondo militare».
«Una Svizzera più sicura» - Pfister si è poi soffermato sul suo passato nell'esercito. «Mi trovo più a mio agio in caserma che a Palazzo federale»». Il difficile dipartimento (la Difesa) che lo attenderà però non lo spaventa: «Voglio contribuire a costruire una Svizzera moderna, innovativa e sicura. È una prospettiva che mi motiva».
Pfister, 61 anni, fa parte dell'esecutivo del canton Zugo dal 2016. «Ho lavorato per 9 anni in Consiglio di Stato (è attualmente responsabile del Dipartimento della sanità del canton Zugo, ndr.) e soprattutto durante il periodo del Coronavirus ho capito qual è il peso e la responsabilità di fare parte di un organo esecutivo», ha aggiunto.
In qualità di storico Martin Pfister considera importante prendere decisioni con uno sguardo al passato. A questo proposito ha citato un detto coniato dall'ex cancelliere tedesco Helmut Kohl, secondo il quale chi non conosce il passato non può capire il presente e plasmare il futuro.
Nato ed esercito - Detto questo, per Pfister, la collaborazione con la Nato è «assolutamente necessaria per la Svizzera e per la sicurezza dell'Europa. L'adesione non è un obiettivo, ma è importante sfruttare le possibilità di cooperazione con l'Alleanza atlantica».
Interrogato sui problemi del dipartimento della Difesa, ha risposto che vorrebbe prima farsi un'idea, discutere con i collaboratori, effettuare analisi e poi prendere decisioni. «L'esercito ha però un grande bisogno di ripristinare la sua capacità di difesa». Occorre trovare, secondo il candidato, un equilibrio tra le esigenze dell’esercito e il pareggio del bilancio statale.
In conclusione, in risposta a una domanda, Pfister spiega le differenze tra lui e il secondo candidato: «Ho il massimo rispetto per Ritter. Le differenze? Esperienza e personalità».