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Successione Amherd: Gerhard Pfister non vuole diventare consigliere federale

Lo ha dichiarato in un'intervista: «Ho deciso di non candidarmi»
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Successione Amherd: Gerhard Pfister non vuole diventare consigliere federale
Lo ha dichiarato in un'intervista: «Ho deciso di non candidarmi»

BERNA - Il presidente delCentro Gerhard Pfister non vuole diventare consigliere federale. «Ho deciso di non candidarmi», ha dichiarato oggi in un'intervista al quotidiano Tages-Anzeiger.

In questi giorni Pfister si è chiesto naturalmente se fosse in grado di rappresentare il Centro in seno all'esecutivo, ha aggiunto. Ma si è anche chiesto se l'incarico fosse adatto a lui. Ed è giunto alla conclusione: no.

Chi lo conosce meglio sa che non sarebbe un consigliere federale felice. Ama i discorsi, gli piace dibattere e litigare. «Per farlo, ho bisogno di una certa libertà personale», ha detto ancora Pfister. L'ha avuta come presidente del partito, ma non l'avrebbe «certamente più» come consigliere federale.

L'annuncio delle dimissioni da parte di Viola Amherd dalla carica di consigliera federale è arrivato pochi giorni fa totalmente a sorpresa, durante la conferenza stampa per la riforma della leva obbligatoria: «Ci ho pensato a lungo, e sono giunta alla conclusione che è giusto lasciare spazio a qualcuno di nuovo», ha affermato la 62enne con voce calma sganciando la “bomba”, «le critiche della destra? Non c'entrano, tutti possono sbagliare, chi fa le cose - chi lavora - sbaglia».

«Sono convinta che abbiamo fatto un buon lavoro», ha continuato Amherd, «come Dipartimento e come Esercito ci siamo distinti durante il Covid e l'emergenza degli incendi boschivi». Ginepraio spinoso per la gestione Amherd è stata la questione delle finanze dell'esercito. Fra i (più che) controversi jet da combattimento e lo scandalo "budget falsato" che ha portato davanti alla commissione di audit lei, e il capo dell'esercito Süessli. Il tutto, va ricordato, è poi scoppiato come una bolla di sapone.

Dulcis in fundo, anche la questione - finita sulle pagine dei quotidiani - dei collaboratori esterni in pensione, pagati a peso d'oro. Prima fra tutti, l'assistente personale della stessa consigliera centrista. Una serie di "colpi" ancora più duri in un momento di austerity generale in quel di Berna, che però sembra non valere per l'armata, fatta eccezione per qualche misura marginale che però non ha mancato di fare discutere.

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