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SVIZZERAElezioni nuove, temi vecchi

08.10.18 - 11:39
I partiti insistono sui loro temi tradizionali nella campagna politica a un anno dalle prossime elezioni federali
Ti Press
Elezioni nuove, temi vecchi
I partiti insistono sui loro temi tradizionali nella campagna politica a un anno dalle prossime elezioni federali

BERNA - I partiti politici insistono sui loro temi tradizionali nella campagna politica a un anno dalle prossime elezioni federali. I costi della salute, la difesa dell'indipendenza della Svizzera o ancora le relazioni con l'Unione europea sono agli argomenti più spesso affrontati dai rispettivi presidenti e vicepresidenti in una serie di dichiarazioni rilasciate all'agenzia Keystone-ATS.

Per il Partito socialista «la preoccupazione principale riguarda l'esplosione dei premi di cassa malattia», spiega il presidente Christian Levrat. «La destra ha fallito nella riforma del sistema sanitario e preferisce attribuire le risorse finanziarie all'esercito, alle strade e all'agricoltura».

Il PS, nell'intento di mantenere il tema dei costi sanitari al centro dell'attenzione, potrà fare leva sulla propria iniziativa volta a limitare il peso dei premi dell'assicurazione di base al 10% del reddito disponibile delle economie domestiche. La raccolta delle firme inizierà nella primavera del 2019.

Il Partito liberale radicale (PLR) vuole profilarsi come una forza politica che si batte per la piena occupazione e «con ogni evidenza si posizionerà quindi sul piano economico», secondo il vice presidente Christian Lüscher. «Vogliamo continuare a garantire le condizioni quadro affinché l'economia possa girare a pieno regime». In questa prospettiva le relazioni della Svizzera con l'Unione europea «sono estremamente importanti».

Pure per l'Unione democratica di centro (UDC) le relazioni bilaterali con Bruxelles saranno uno dei punti di forza della campagna elettorale. Il partito, a questo riguardo, rimane sulle sue posizioni. «Molto presto si discuterà dell'accordo istituzionale con l'Europa e baseremo la nostra campagna sulla libertà, l'indipendenza e la sovranità della Svizzera», afferma la vicepresidente Céline Amaudruz.

Il partito popolare democratico (PPD) nel 2019 cercherà di affermare la propria identità e dimostrerà che «è il partito della classe media», indica il presidente Gerhard Pfister. «Siamo il partito che fa da punto di contatto tra le varie formazioni e le diverse correnti politiche». Anche il PPD si batterà sul fronte dei costi della salute attraverso il lancio di un'iniziativa popolare.

I Verdi insistono sui temi della tutela dell'ambiente. «Non è tuttavia sufficiente aver preso coscienza dei mutamenti climatici, bisogna anche varare delle misure perché è in gioco il futuro dell'umanità», sottolinea la vicepresidente Lisa Mazzone. Gli ecologisti chiedono peraltro una migliore ridistribuzione della ricchezza nell'era della digitalizzazione, affinché questa non vada a profitto solo «di qualche impresa che accumula capitali».

Presso i Verdi liberali il messaggio è più diretto: «la via eco-liberale è la sola in grado di conciliare crescita economica e protezione dell'ambiente». «Siamo inoltre a favore di una Svizzera interconnessa e aperta», spiega il presidente Jürg Grossen. Il Partito borghese democratico, dal canto suo rinuncia a lanciare temi di campagna elettorale, secondo il suo presidente Martin Landolt. «Cercherà comunque di parlare di valori».

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