La consigliera federale ha risposto alle domande di 20Minuten in una live-chat. Secondo lei potrebbe costare «milioni di franchi»
ZURIGO - Simonetta Sommaruga è stata ospite della redazione di 20 minuten rispondendo tramite chat alle domande dei lettori relative all’Iniziativa Udc per l’attuazione dell’espulsione degli stranieri che commettono reati. Durante l’ora abbondante di incontro non sono mancati gli spunti di riflessione, ecco un elenco per punti dei temi-chiave trattati dal capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia.
La Svizzera non è a rischio sicurezza - Secondo Sommaruga attualmente la legislazione Svizzera è già «fra le più severe per quanto riguarda l’espulsione». Un “sì” non migliorerebbe le cose tanto più che, sostiene la consigliera federale, rispetto allo scenario internazionale la Confederazione è in una situazione migliore: la criminalità è calata lo scorso anno.
I costi non diminuirebbero – Se passasse l’iniziativa e cambiasse la legge la Svizzera non risparmierebbe, anzi, secondo Sommaruga «i Cantoni che gestiscono le prigioni hanno stimato un aumento dei costi, causati dal maggior numero di detenzioni, nell’ordine dei milioni di franchi», inoltre, «visto che si tratterà di procedimenti lunghi sarà probabilmente necessario aumentare il personale carcerario».
La spinosa questione degli stranieri seconda-generazione – Fra le preoccupazioni di Sommaruga vi è quella del destino dei “secundos”, figli di genitori stranieri nati e cresciuti in Svizzera, che rischiano l’espulsione anche in caso di crimini non gravi. Secondo lei il fatto che «i secundos valgano meno degli svizzeri di fronte alla legge è eccessivo», continuando: «Sono una sostenitrice delle leggi severe, ma non di quelle ingiuste».
«Se mi becca un radar rischio l’espulsione?» – Sempre a tema la domanda di una lettrice di seconda generazione di nazionalità italiana e che abita a Wetzikon (ZH): «Sono nata in Svizzera e ho un permesso C. Se brucio un semaforo o mi flasha un radar rischio il rimpatrio forzato?». Risponde Sommaruga: «No, anche se vieni pizzicata a 50 km/h in una zona 30, ma se per caso dimentichi di riportare che hai ricevuto una borsa di studio nella tua dichiarazione dei redditi allora puoi dire addio alla Svizzera per almeno 10 anni».