Cerca e trova immobili
SVIZZERA

La BNS vede all'orizzonte la ripresa dell'economia

I tre pilastri dell'attuale politica monetaria non sono stati toccati
Depositphotos (doganmesut@hotmail.com)
La BNS non ha apportato correttivi alla sua politica monetaria.
Fonte Ats
La BNS vede all'orizzonte la ripresa dell'economia
I tre pilastri dell'attuale politica monetaria non sono stati toccati
BERNA - In un continente ancora nel pieno della crisi pandemica la Banca nazionale svizzera (BNS) lascia invariata la sua politica monetaria: il tasso guida viene mantenuto fermo al -0,75%, mentre all'orizzonte viene vista una ripresa economica e il ...

BERNA - In un continente ancora nel pieno della crisi pandemica la Banca nazionale svizzera (BNS) lascia invariata la sua politica monetaria: il tasso guida viene mantenuto fermo al -0,75%, mentre all'orizzonte viene vista una ripresa economica e il ritorno anche di una - bassissima - inflazione.

«La valutazione del franco permane elevata, nonostante il recente indebolimento», afferma oggi in un comunicato l'istituto nell'ambito dell'esame trimestrale della situazione economica e monetaria. La pandemia da coronavirus continua a pregiudicare significativamente l'andamento economico e la banca vuole evitare che la moneta elvetica, tradizionale bene rifugio, acquisti di valore, con conseguenze ritenute nefaste per l'industria d'esportazione e il turismo.

Politica invariata - Rimangono quindi invariati i tre pilastri dell'azione della BNS. Oltre al tasso guida più basso del mondo l'entità diretta da Thomas Jordan impone anche interessi negativi (pure del -0,75%), sulle somme depositate dalle banche (oltre una certa soglia limite) sui conti giro presso la BNS, balzelli che gli istituti tendono sempre più a ribaltare a loro volta sui risparmiatori. La terza colonna è rappresentata dalla disponibilità a intervenire all'occorrenza sul mercato dei cambi: cosa che l'anno scorso è stata fatta in misura enorme, attraverso l'acquisto di divise estere per 110 miliardi di franchi, e che ha portato gli Stati Uniti a inserire la Confederazione nell'elenco dei paesi che manipolano la loro moneta.

«La politica monetaria espansiva assicura condizioni di finanziamento favorevoli, contrasta la pressione al rialzo sul franco e contribuisce a un adeguato approvvigionamento dell'economia con crediti e liquidità», ribadisce la BNS. Le decisioni odierne non rappresentano peraltro alcuna sorpresa: gli esperti erano unanimi nel ritenere che la banca non avrebbe cambiato una rotta che mantiene ormai da sei anni. Gli interessi negativi vennero infatti introdotti nel gennaio 2015 e allora erano considerati una sorta di bizzarria temporanea.

Previsioni di crescita confermate - L'istituto conferma anche le previsioni di crescita per il 2021: il prodotto interno lordo (Pil) dovrebbe salire di un valore compreso fra il 2,5% e il 3,0%, stima analoga a quella precedente che risaliva a dicembre.

Il Pil è progredito solo lievemente nel quarto trimestre 2020, dopo una robusta crescita nei tre mesi precedenti, commentano gli specialisti della BNS. Per il periodo gennaio-marzo di quest'anno è da attendersi un nuovo calo, con la nuova ondata pandemica che ha ripercussioni anche sull'impiego, portando a un aumento del lavoro ridotto e della disoccupazione.

Dipende tutto dal virus - L'evoluzione futura dipenderà in modo determinante dall'arrivo di eventuali nuove ondate del coronavirus e dai provvedimenti che saranno adottati per contrastarle. Lo scenario di base della BNS parte dal presupposto che le misure di contenimento in Svizzera saranno ulteriormente allentate nei mesi a venire e che la situazione non si riacutizzerà. Nella seconda metà dell'anno l'attività economica dovrebbe dunque riportarsi al livello pre-crisi. Le capacità produttive rimarranno tuttavia sottoutilizzate ancora per un certo tempo.

Torna l'inflazione - Cambia per contro, rispetto a dicembre, la previsione sull'inflazione: il rincaro dovrebbe essere del +0,2% nel 2021, del +0,4% nel 2022 e del +0,5% nel 2023. Alla fine dell'anno scorso gli economisti puntavano rispettivamente su prezzi al consumo invariati nel 2021 e in crescita dello 0,2% nel 2022 (per l'anno dopo non era ancora disponibile una stima). Il cambiamento è riconducibile principalmente all'incremento del costo dei prodotti petroliferi e alla perdita di valore del franco. Se si avvereranno i pronostici della BNS l'anno in corso dovrebbe quindi tornare a mostrare prezzi in progressione: nel 2020 il rincaro era stato negativo, pari al -0,7%.

Per quanto riguarda l'economia mondiale, l'istituto presuppone che le restrizioni anti-Covid vengano gradualmente allentate nel corso della primavera: la ripresa dovrebbe pertanto tornare a mostrare slancio a partire dal secondo trimestre. Oltre ai progressi attesi sul fronte dei programmi vaccinali, forniscono un importante sostegno anche le misure di politica monetaria e fiscale messe in campo a livello internazionale, sottolinea la BNS.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE