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SVIZZERA

Il saluto nazista in pubblico? Non è sempre punibile

Se l'autore esprime le proprie convinzioni personali non è reato, lo diventa se si vuole promuovere a terzi l'ideologia del Terzo Reich
Foto Keystone Sigi Tischler
Il saluto nazista in pubblico? Non è sempre punibile
Se l'autore esprime le proprie convinzioni personali non è reato, lo diventa se si vuole promuovere a terzi l'ideologia del Terzo Reich
LOSANNA - Fare il saluto nazista in pubblico per esprimere le proprie convinzioni personali non è punibile penalmente: lo diventa se l'autore intende promuovere a terzi l'ideologia del Terzo Reich. È quanto precisa oggi il ...

LOSANNA - Fare il saluto nazista in pubblico per esprimere le proprie convinzioni personali non è punibile penalmente: lo diventa se l'autore intende promuovere a terzi l'ideologia del Terzo Reich. È quanto precisa oggi il Tribunale federale (TF), annullando la condanna inflitta a un partecipante a una manifestazione di estrema destra tenutasi sul praticello del Grütli l'8 agosto del 2010.

 

Nel 2013 il Tribunale cantonale urano, in seconda istanza, aveva riconosciuto colpevole l'uomo di discriminazione razziale. Nel corso di un raduno organizzato dal Partito degli svizzeri di orientamento nazionale (PNOS) aveva alzato il braccio destro per una ventina di secondi mentre veniva recitato il giuramento del Grütli, estratto dal "Guglielmo Tell" di Friedrich Schiller. Oltre a 150 estremisti, sul posto c'erano anche escursionisti e turisti.

 

Il TF accoglie ora il ricorso dell'interessato e annulla la condanna inflitta ad Altdorf, che prevedeva 10 aliquote giornaliere da 50 franchi e 300 franchi di multa. In base alla legge - scrivono i giudici di Losanna nella loro sentenza - è punibile soltanto la propagazione di una ideologia razzista, come quella nazionalsocialista, ciò che non si è verificato nel caso in questione.

 

Secondo il TF, colui che compie il saluto romano in pubblico per mostrare ad amici o sconosciuti le proprie convinzioni di estrema destra non è punibile fin tanto che il suo gesto non li influenza, spingendoli ad aderire alle stesse posizioni.

 

Motivando la sua decisione, l'Alta Corte ricorda infine come in un rapporto del 30 giugno 2010 sul divieto di esibire in pubblico simboli razzisti il Consiglio federale si sia espresso allo stesso modo.

 

Nella foto allegata all'articolo risalente al 1. agosto del 2007 si vede un gruppo di estremisti di destra sul praticello del Grütli. Il saluto a braccio teso con l'estensione delle sole dita pollice, indice e medio è chiamato nei paesi tedescofoni "Kühnengruß" (saluto che prende il nome da Michael Kühnen, esponente di spicco dei neonazisti tedeschi degli anni '70) o "Widerstandsgruß" (ossia saluto della resistenza. Le tre dita tese formano, infatti, una sorta di doppia v). Questo saluto è utilizzato dai neonazisti (svizzeri tedeschi compresi) in quanto quello romano, ossia con il palmo disteso e le dita della mano ben serrate è proibito in quanto di riconducibile a quello nazifascista e quindi bandito dalla legge.

 

Ats / red

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