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SVIZZERA

Musk potrebbe conoscere i dati sensibili dell'esercito svizzero

L'esercito usa 30 Tesla: la posizione, le corrispondenze e le conversazioni potrebbero finire in America
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Musk potrebbe conoscere i dati sensibili dell'esercito svizzero
L'esercito usa 30 Tesla: la posizione, le corrispondenze e le conversazioni potrebbero finire in America

BERNA - Le 30 Tesla utilizzate come veicoli di servizio dell'esercito potrebbero mettere a rischio la sicurezza nazionale, trasmettendo dati in America? Grazie a telecamere che registrano in continuazione e trasmettono dati al costruttore, in America si potrebbe conoscere in tempo reale la posizione dei veicoli.

I casi tedeschi, cinesi e della Polizia cantonale di Basilea - Tramite queste tecnologie, Tesla potrebbe potenzialmente avere accesso a basi militari, corrispondenze e conversazioni contenenti informazioni sensibili. Un tema su cui hanno riflettuto vari paesi: in Germania c'è il divieto di parcheggiare le auto elettriche di Musk in alcune caserme, in Cina non possono essere ammesse nelle aree sensibili per il personale militare. Anche in Svizzera è stato effettuato un test con sette veicoli acquistati per la polizia cantonale basilese. Verificando la sicurezza prima di metterle in uso, si è avuta la conferma che i dati di localizzazione vengono inviati in tempo reale alla base Tesla.

In teoria telecamere spente, ma in caso di incidente, i dati arrivano - E se in questo caso, spiega a NZZ, Beat Rudin, ex incaricato della protezione dei dati del Canton Basilea Città, «la polizia ha considerato accettabile questa trasmissione dei dati poiché le auto di pattuglia sono chiaramente identificabili come tali», lo stesso non potrebbe essere con veicoli militari. Rudin spiega come nel caso dell'esercito le registrazioni delle telecamere frontali e posteriori siano disattivate di default, ma nonostante ciò le immagini vengono temporaneamente memorizzate e poi eliminate. Se ci fosse un incidente, il sistema Tesla invierebbe automaticamente alla centrale gli ultimi secondi precedenti l’evento. Compatibile con l'obbligo di segretezza dei militari? Non lo sa.

La posizione del Governo non convince la politica - Per l'Ufficio federale dell’armamento, non c'è un rischio e, in caso di problemi, la responsabilità per la protezione dei dati ricade sui funzionari pubblici. Una risposta che non convince i politici, né a destra né a sinistra. «La segretezza militare non può essere una questione privata lasciata al buon senso dei militari», sostiene Franziska Roth, consigliera agli Stati del PS, che chiede, in un futuro, solo alternative europee. Le fa eco il consigliere nazionale dell’UDC Rino Büchel, che chiede, nel caso in cui la protezione dei dati sia a rischio, di tornare «a veicoli pratici, senza fronzoli elettronici. La segretezza è più importante del comfort e del finto “cool”».


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