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SVIZZERACondannato, ma Brian torna a piede libero

08.11.23 - 10:46
Il 28enne, un tempo noto come Carlos, ha già scontato la pena in regime di detenzione anticipata e sarà rilasciato
Schermata SRF
Fonte ats
Condannato, ma Brian torna a piede libero
Il 28enne, un tempo noto come Carlos, ha già scontato la pena in regime di detenzione anticipata e sarà rilasciato

ZURIGO - Il noto detenuto Brian, un tempo conosciuto con lo pseudonimo di Carlos, torna a piede libero: nel processo che lo vedeva accusato di una trentina di reati, tra cui l'aggressione di una guardia penitenziaria, il Tribunale distrettuale di Dielsdorf (ZH) lo ha condannato a due anni e mezzo di carcere. Tuttavia, visto che il 28enne ha purgato tale pena in regime di detenzione preventiva, sarà rilasciato.

Attualmente non è ancora chiaro se e quando Carlos dovrà scontare il resto della pena (ha trascorso oltre un anno in detenzione preventiva). Ciò dipenderà anche da altri procedimenti penali ancora in corso. La sentenza pronunciata oggi non è inoltre definitiva, può essere impugnata al Tribunale federale.

Brian è stato condannato per ripetute lesioni semplici, ripetuto danneggiamento, ripetuta minaccia, violenza o minaccia contro le autorità e i funzionari. I reati sono stati commessi nel penitenziario Pöschwies di Regensdorf (ZH) fra il novembre del 2018 e il giugno dello scorso anno.

Il Ministero pubblico zurighese aveva chiesto una pena detentiva da scontare di nove anni e sette mesi. La differenza con la pena effettivamente inflitta si spiga con il proscioglimento dall'accusa di tentata lesione grave. Tale reato faceva riferimento al ferimento sopra l'occhio di una guardia carceraria, colpita con un pezzo di vetro scagliatogli contro dal giovane adulto. Per il tribunale il gesto non era premeditato e il vetro si è rotto solo al momento dell'impatto.

I legali di Brian avevano invece domandato l'assoluzione completa. L'oggi 28enne ha sempre solo reagito ad anni di isolamento - di cui a loro dire è stata provata l'illegalità - e a trattamenti razzisti e crudeli. «Per tutto ciò è legittimo che si difendesse», hanno affermato durante il processo.

Da notare che un altro procedimento penale contro Brian è ancora pendente davanti al Tribunale cantonale. Con l'aiuto di esperti, l'alta corte zurighese sta attualmente esaminando se il 28enne sia diventato aggressivo soprattutto a causa delle condizioni di detenzione.

La sentenza del Tribunale cantonale non sarà probabilmente pronunciata prima della metà dell'anno prossimo. In questo procedimento il giovane adulto rischia una pena detentiva di sei anni e quattro mesi. Se la Corte giungesse alla conclusione che Brian deve scontarla, finirebbe nuovamente dietro le sbarre.

Il 28enne ha problemi con la giustizia da quando aveva nove anni e ha alle spalle una lunga serie di condanne per reati violenti. La vicenda più grave risale al 2011, quando accoltellò alla schiena un giovane che riportò gravi ferite.

A rendere Brian un "caso nazionale" è stato un reportage televisivo del 2013, in cui si riferiva delle misure di presa a carico decise a suo tempo dalla giustizia minorile. Il tutto ad un costo di circa 29'000 franchi al mese: una cifra a prima vista esorbitante, ma paragonabile ai costi di una presa a carico in una struttura chiusa.

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