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SVIZZERAHacker contro il Parlamento: indaga il Ministero pubblico della Confederazione

10.06.23 - 09:44
I sistemi e i dati interni non sono stati colpiti e il sito dell'Assemblea federale non è stato violato
Depositphotos (AndrewLozovyi)
Fonte Ats
Hacker contro il Parlamento: indaga il Ministero pubblico della Confederazione
I sistemi e i dati interni non sono stati colpiti e il sito dell'Assemblea federale non è stato violato

BERNA - Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha aperto un'inchiesta sull'attacco informatico al Parlamento di mercoledì. »Le indagini a questo proposito sono in corso», ha comunicato ieri sera la procura federale all'agenzia di stampa Keystone-ATS. I giornali Tamedia lo hanno riferito per primi.

I servizi parlamentari avevano annunciato l'attacco mercoledì pomeriggio su Twitter, aggiungendo che i sistemi e i dati interni non sono stati colpiti. Da quel giorno il sito web dell'Assemblea federale (www.parlament.ch) è risultato raggiungibile solo per brevi momenti oppure del tutto inaccessibile.

Il portale è stato colpito da pirati informatici nella giornata di ieri, avevano dichiarato davanti alle Camere giovedì mattina il presidente del Consiglio nazionale Martin Candinas (Centro/GR) e quella del Consiglio agli Stati Brigitte Häberli-Koller (Centro/TG).

I sistemi e i dati interni non sono stati colpiti e il sito non è stato violato, ha indicato ieri sera alla Keystone-ATS una portavoce dei Servizi del Parlamento. «Gli specialisti - ha aggiunto - hanno adottato misure di difesa adeguate, ma non si possono escludere interruzioni di breve durata o tempi di risposta rallentati». Per motivi di sicurezza non vengono forniti dettagli sull'attacco o sulle misure difensive adottate.

Gli attacchi sono sempre più frequenti - Solo pochi giorni prima hacker avevano rubato dati dell'Ufficio federale di polizia (Fedpol) e dell'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) e li avevano pubblicati nel darknet. Sono stati colpiti anche dati di polizie cantonali.

Gli aggressori hanno sfruttato una vulnerabilità dei server del fornitore di servizi IT Xplain, che ospitava questi dati. Si tratta di un cosiddetto attacco ransomware, in cui i dati vengono prima rubati e poi criptati. L'azienda viene poi ricattata e deve pagare per la decrittazione.

L'attacco non ha alcun collegamento con quello al sito web del Parlamento, ha dichiarato una portavoce del Centro nazionale per la cibersicurezza (NCSC) contattato dalla Keystone-ATS.

Negli ultimi anni, gli attacchi informatici a imprese, amministrazioni o media sono diventati sempre più frequenti. Uno dopo l'altro, il Dipartimento dell'istruzione di Basilea Città, l'amministrazione comunale di Rolle (VD), l'Università di Neuchâtel e il caseificio Cremo nel Cantone di Friburgo sono stati presi di mira da hacker che hanno poi pubblicato i dati rubati nel darknet. Di recente sono state colpite i grandi gruppi editoriali CH Media e NZZ.

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