«Lei è un assassino, non solo un criminale»

Un macedone che aveva ucciso la moglie nel 2019 è stato condannato a quasi sedici anni di carcere.
L'uomo dovrà inoltre lasciare la Svizzera per un periodo minimo di quindici anni.
Un macedone che aveva ucciso la moglie nel 2019 è stato condannato a quasi sedici anni di carcere.
L'uomo dovrà inoltre lasciare la Svizzera per un periodo minimo di quindici anni.
ZURIGO - Il tribunale distrettuale di Dietikon (ZH) ha emesso oggi un verdetto per assassinio e altri reati nel caso di un uomo nord-macedone accusato di aver accoltellato a morte la moglie nell'agosto 2019: il 40enne dovrà essere espulso dal paese per 15 anni. Inoltre il tribunale ha ordinato una misura stazionaria in base all'articolo 59 del codice penale.
L'accusato, in base al verdetto, deve anche pagare diverse centinaia di migliaia di franchi di risarcimento ai familiari della donna. La pena detentiva di 15 anni e sette mesi è stata rinviata in favore della misura stazionaria.
Il giudice ha detto oggi che l'accusato aveva dichiarato durante l'inchiesta che non era un criminale e non era un assassino. All'accusato si era rivolto dicendogli: «Lei è un assassino, e non solo un criminale, ma un criminale grave. Bisogna solo rendersene conto».
Il verdetto non è ancora definitivo.






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