Cerca e trova immobili
ZUGO

Padre e figlio scomparsi: «Sono in Iraq e stanno bene»

La polizia cantonale di Zugo è stata contattata dal 36enne che era sparito nel nulla lo scorso 27 giugno.
Polizia canton Zugo
Padre e figlio scomparsi: «Sono in Iraq e stanno bene»
La polizia cantonale di Zugo è stata contattata dal 36enne che era sparito nel nulla lo scorso 27 giugno.
L'uomo si trova con il figlio di quattro anni nel suo Paese di origine, dove svolge il lavoro d'insegnante.
ZUGO - Halmat Ali Aziz e il figlio Any, padre e figlio scomparsi da Zugo lo scorso 27 giugno, «si trovano in Iraq» e «stanno bene».  A comunicarlo è stata la stessa polizia zughese che nelle scorse settimane si &eg...

ZUGO - Halmat Ali Aziz e il figlio Any, padre e figlio scomparsi da Zugo lo scorso 27 giugno, «si trovano in Iraq» e «stanno bene».  A comunicarlo è stata la stessa polizia zughese che nelle scorse settimane si è molto adoperata alla ricerca dei due scomparsi. «Ci sono state molte segnalazioni che abbiamo controllato e valutato».

Fino al momento risolutore, giunto martedì 11 agosto, quando proprio il 36enne scomparso si è messo in contatto con gli agenti della Cantonale di Zugo. Una prima telefonata breve, alla quale però ha fatto seguito una video-chiamata su Skype molto più lunga due giorni dopo. «Tramite questa video-chiamata - precisa la polizia in una nota - abbiamo potuto appurare che entrambi si trovano in Iraq e stanno bene».

Stando a quanto comunicato agli agenti, l'uomo è tornato nel suo Paese di origine dove lavora come insegnante. Il rapporto tra padre e figlio si potrebbe descrivere come «amorevole». Insomma, tutto è bene quello che finisce bene.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE