«Il denso fumo» nella palazzina dei richiedenti asilo

Alcune testimonianze riportano che l'edificio di Soletta era abitato in particolare da eritrei. L'identità delle sei vittime non è ancora stata confermata dagli inquirenti
Alcune testimonianze riportano che l'edificio di Soletta era abitato in particolare da eritrei. L'identità delle sei vittime non è ancora stata confermata dagli inquirenti
SOLETTA - Il denso fumo: è il denominatore comune che emerge dalle testimonianze che vengono diffuse ad alcune ore dall'incendio costato la vita a sei persone nelle prime ore di stamane a Soletta.
La palazzina situata sulla Wengistrasse, non lontano dalla stazione e dal centro storico, non risulta danneggiata esternamente. Stando alle prime informazioni, il fuoco - poi rapidamente domato dai pompieri - si è sviluppato in uno dei piani inferiori e ha provocato un denso fumo che si è propagato all'interno, ma anche all'esterno: ne parlano diverse persone interpellate da 20 Minuten e Blick.
Stando ad alcune testimonianze l'edificio era abitato in particolare da richiedenti asilo, in particolare eritrei. Alcuni riferiscono delle grida dei bambini, altri di un uomo che si sarebbe gettato per la disperazione dal terzo piano.
Non è ancora chiaro quante persone abitassero nella palazzina. I pompieri sono intervenuti con circa 70 militi, ha indicato al Blick il comandante dei vigili del fuoco di Soletta Boris Anderegg.
La polizia non ha ancora fornito informazioni sulle vittime. Maggiori dettagli sono attesi nel tardo pomeriggio.








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