Il mondo dell'istruzione superiore scrive al Consiglio federale

La votazione sull'iniziativa contro l'immigrazione di massa è stata definita uno "choc"
BERNA - Università, Politecnici e Scuole universitarie professionali di tutta la Svizzera, oltre ad Accademie e Fondo nazionale, hanno pubblicato oggi una lettera aperta al Consiglio federale dopo la votazione sull'iniziativa contro l'immigrazione di massa, definita uno "choc". Chiedono che siano prese "tutte le misure possibili" affinché la Svizzera possa essere associata ai programmi dell'UE "Erasmus+" e "Horizon 2020".
Davanti ai media a Berna i responsabili dei vari istituti si sono detti coscienti che il salvataggio dei programmi è soltanto un piccolo aspetto di un problema ben più vasto per la Svizzera.
Antonio Loprieno, presidente della Conferenza dei rettori delle Università svizzere (CRUS), ha tuttavia affermato che vi è un'urgenza di cui il governo deve prendere coscienza. Se gli aspetti pratici sono importanti, la portata simbolica lo è molto di più, si tratta di preservare l'apertura, l'innovazione e l'eccellenza che caratterizzano la ricerca in Svizzera, ha aggiunto.
Il presidente del Politecnico di Losanna, Patrick Aebischer, da parte sua ha parlato di "enorme preoccupazione per le nostre istituzioni" e di timore per un esodo di ricercatori, confrontati con le incertezze dei prossimi mesi.
Ralph Eichler, presidente del Politecnico di Zurigo, ha pure espresso inquietudine per la competitività del Paese. La sua capacità innovativa basata sulla concorrenza e la cooperazione tra scuole ed imprese rischia di venir meno, con ripercussioni sulla prosperità economica.
Per il presidente del Fondo nazionale svizzero, Martin Vetterli, questa "catastrofe" potrebbe provocare una calo della qualità della ricerca.
Ats



