L'occasione fa lo svizzero ladro, ecco dove rubiamo di più

Dalle casse self-service dei supermercati passando per i mezzi pubblici a ufo fino... a parenti e conoscenti. Secondo un recente studio non siamo senza macchia, anzi.
ZURIGO - A dispetto del proverbiale senso del rigore elvetico, sono molti gli svizzeri che, nella loro vita adulta, hanno rubato deliberatamente qualcosa.
A sostenerlo è un nuovo sondaggio svolto dal portale Moneyland, che ha interpellato 1'500 svizzerotedeschi e romandi di età compresa fra i 18 e i 74 anni.
Gli stessi autori dello studio, però, avvertono: «È possibile che chi abbia risposto “no“ alle nostre domande (definendosi, quindi, senza macchia) in realtà abbia mentito per non ammettere le proprie malefatte».
Dopo queste premesse, andiamo subito al sodo: il 40% degli intervistati ha confermato di aver utilizzato intenzionalmente i trasporti pubblici senza un biglietto valido almeno una volta nella vita. Il 27% ha viaggiato senza biglietto due o più volte.
Il furto sul posto di lavoro è il secondo fenomeno più diffuso, con un’incidenza del 29%.
Capita spesso presso le casse self-service dei supermercati (25% di furti). Mentre per le filiali in generale Coop è in testa (25% degli intervistati), seguita da Migros (24%). Capita meno spesso presso Denner, Lidl (20%) e Aldi (18%).
Si ruba anche negli esercizi pubblici, e lo si fa più spesso in Hotel (24%), al ristorante (21%), al chiosco (21%) e in biblioteca (17%).
Per quanto riguarda invece i negozi, in cima alla classifica ci sono i negozi di abbigliamento (18%), seguiti da quelli di elettronica e dalle farmacie (17%). Furti anche in banca (16%; immaginiamo non svaligliamenti, ndr.) e alla Posta (16%).
Nemmeno i conoscenti sono al sicuro, con il 20% che afferma di aver sottratto qualcosa a parenti/conoscenti e il 19% di non aver mai restituito somme di denaro.
«In generale, scroccare qualche fermata di tram, autobus o treno è un'azione che viene percepita come meno grave: la soglia di inibizione per un furto di questo tipo è più bassa rispetto a quella della sottrazione di vera e propria merce “fisica” in un negozio», commenta Dan Urner di Moneyland, «una cosa che ci ha sorpreso è che circa una persona su cinque ci ha confermato di aver rubato a parenti e conoscenti».
I giovani rubano più spesso - A quanto pare, la soglia di inibizione sopra menzionata è addirittura più bassa tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni rispetto alle generazioni più anziane. In tutte le voci prese in considerazione, infatti, quella fascia d'età occupa nettamente la prima posizione.
Ben il 58% degli intervistati di età compresa tra 18 e 25 anni ha dichiarato di aver viaggiato almeno una volta senza biglietto. Uno stacco netto rispetto alla media che resta più o meno invariato anche nelle altre voci: furto alla Coop (43%), furto alla cassa self-service (42%), alla Migros (39%) e sul posto di lavoro (37%).
Boomer sì, ma onesti - Per la fascia di età compresa tra 50 e 74 anni la percentuale è la più bassa in assoluto, pari al 28%. Gli intervistati appartenenti alla fascia di età più anziana sono anche quelli meno propensi a rubare in altri luoghi.
Il Röstigraben... dello sgraffigno - Un'altra caratteristica sorprendente riguarda le regioni linguistiche. Secondo le loro stesse dichiarazioni, gli svizzeri tedeschi intervistati sono più propensi a rubare rispetto agli svizzeri romandi, con un divario netto nei chioschi.
E il gender gap... dell'imbolamento - «Secondo l'indagine, gli uomini rubano più spesso delle donne, in tutte le situazioni esaminate», osserva Dan Urner, redattore di Moneyland.
Questo “divario di genere” è particolarmente ampio nei ristoranti. Mentre il 26% degli uomini intervistati ha rubato qualcosa in un ristorante, ciò è accaduto solo al 17% delle donne. Anche per quanto riguarda i negozi di elettronica si riscontrano grandi differenze tra i sessi (rispettivamente il 21% e il 13%) e tra parenti e conoscenti (rispettivamente il 24% e il 16%).














