La situazione umanitaria è precipitata a seguito dell'attacco dei ribelli sostenuti dal Ruanda.
BERNA - A causa della grave situazione nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), la Svizzera ha deciso di stanziare tre milioni di franchi al Comitato internazionale della Croce Rossa e ad altri partner in loco attivi nei settori della salute, della protezione dei civili e degli aiuti agli sfollati.
In seguito all'attacco dei ribelli dell’M23, sostenuti dal Ruanda, la situazione umanitaria nella RDC, e in particolare nel Nord Kivu, è notevolmente peggiorata. Oltre il 70% delle strutture sanitarie non sono più funzionanti o sono gravemente danneggiate. Gli ospedali ancora operativi sono al collasso e devono far fronte a una carenza critica di materiale medico, spiega una nota odierna del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). Inoltre, vi è un alto rischio di diffusione di malattie infettive - Mpox, colera e morbillo - causate dall'elevato numero di sfollati e delle precarie condizioni igieniche.
Da gennaio di quest'anno, il conflitto ha già provocato diverse centinaia di vittime e oltre 3000 feriti. La situazione umanitaria si è aggravata ulteriormente: ai 700 mila sfollati interni già presenti a Goma e dintorni se ne sono aggiunti altri 500 mila. In tutto il Paese si contano 6,7 milioni di persone costrette a lasciare le proprie case.
A seconda dell'andamento della situazione, il DFAE si riserva il diritto di prendere provvedimenti. L'Ufficio della Direzione dello sviluppo e della cooperazione a Bukavu è operativo. L'attuale programma per la regione dei Grandi Laghi si concentra tra le altre cose sulla prevenzione dei conflitti e rimane quindi pertinente.
I progetti svizzeri in materia di cooperazione allo sviluppo e aiuto umanitario nel Nord e nel Sud Kivu proseguiranno nella misura in cui il conflitto in corso lo consente e saranno adattati in funzione delle mutevoli esigenze.
La Svizzera, che condanna l'attacco a Goma a opera del gruppo armato M23 e l'offensiva in corso nel Sud Kivu, chiede il rispetto della sovranità e integrità territoriale della RDC. Inoltre, auspica una de-escalation immediata delle tensioni, la protezione della popolazione civile e il rispetto del diritto internazionale umanitario e invita la RDC e il Ruanda a riprendere il dialogo.