In Svizzera ci sono 17.000 casi giudiziari ancora aperti a causa dell'eccessivo carico di lavoro. Si aspetta anni per un verdetto.
BERNA - Il sistema giudiziario svizzero ha un problema: i tribunali sono al collasso e sovraccarichi di lavoro. Il risultato di questa situazione è che sempre più spesso le vittime e i presunti colpevoli aspettano anni per una sentenza. L’allarme di uno Stato di diritto in pericolo arriva dalle pagine del Tages Anzeiger, il quale con una serie di eclatanti esempi di processi svizzeri portati per le lunghe ha dimostrato che la lungaggine processuale ha avuto ripercussioni sulle pene inflitte. Pene che sono state molto meno severe.
17.000 casi ancora aperti - I dati raccolti presso i tribunali di quasi tutti i Cantoni, come anche presso il Tribunale federale e il Tribunale penale federale hanno dimostrato che esistono montagne di incarti ancora aperti. Nel 2018, circa 13.700 cause penali erano pendenti in tutte e tre le istanze. Nel 2023, questi procedimenti pendenti sono saliti a oltre 17.000. Si tratta di un aumento di quasi il 25% in cinque anni.
«Diversi tribunali distrettuali hanno segnalato di aver raggiunto i limiti della loro capacità», secondo l'attuale rapporto annuale dei tribunali argoviesi. In diversi cantoni vengono impiegati più giudici straordinari e a tempo parziale rispetto al passato. Ciononostante, si accumulano sempre più casi. A San Gallo ad esempio, presso il tribunale cantonale - evidenzia il Tages Anzeiger - solo per smaltire il carico di lavoro accumulato, escludendo i nuovi casi, ci vorrebbero circa 18 mesi.» Questa situazione è contraria al principio costituzionale di una giustizia rapida e affidabile.
A rischio la fiducia nello Stato di diritto - Per Matthias Mahlmann, professore presso la cattedra di filosofia e teoria del diritto di Zurigo, il sovraccarico è un problema serio. La lunga durata dei procedimenti rischia di minare la fiducia e il rispetto per lo Stato di diritto. In sostanza Mahlmann vede una vera e propria crisi dello Stato di diritto oggi, non solo come istituzione, ma anche come idea politica e culturale: «La giustizia attraverso i tribunali è un bene molto importante per una società. Se questo viene messo a repentaglio, può portare a un atteggiamento critico e cinico nei confronti dello Stato di diritto, con conseguenze di vasta portata».
Perchè tante cause? - Le ragioni dell'aumento delle cause giudiziarie sono molteplici: si passa dalla forte crescita demografica degli ultimi anni, al fatto - come fa notare il giudice friburghese Markus Ducret - che vengono approvate sempre più leggi con disposizioni penali. Inoltre, le persone presentano denunce molto più frequentemente che in passato.
Il rischio: riduzioni delle pene - E poi c’è il problema della riduzione della pena. Se i procedimenti giudiziari sono troppo lunghi, i colpevoli hanno diritto a una riduzione della pena. Statistiche vere e proprie di questo andamento non esistono, ma sono stati analizzati diversi processi che per colpa della loro lungaggine hanno visto una notevole riduzione della pena da parte degli imputati. Negli ultimi cinque anni le varie sezioni del Tribunale federale hanno affrontato la questione dell'accelerazione dei procedimenti più di 400 volte.
Trovare soluzioni non è semplice, sarebbero necessarie ampie discussioni e decisioni politiche, ad esempio sulla struttura del Codice di procedura penale svizzero, che definisce il quadro giuridico dei procedimenti.
La proposta: informare le vittime - L'avvocato zurighese Karen Schobloch ha però avanzato un interessante suggerimento pragmatico: «Sarebbe di grande aiuto se i tribunali potessero informare onestamente le parti lese a che punto è il procedimento e quando ci si può aspettare che venga trattato e concluso. Invece sono molto riservati e spesso lasciano le persone coinvolte all'oscuro. Questo demoralizza le vittime e i loro parenti, che rimangono delusi e possono provare rabbia nei confronti del sistema giudiziario».