Tanta solidarietà durante la manifestazione contro la decisione della proprietaria di tre edifici nel quartiere "Sugus" a Zurigo.
ZURIGO - Gli inquilini sfrattati del complesso residenziale "Sugus Houses" di Zurigo non ci stanno e hanno deciso di reagire. Assieme al partito socialista e ai verdi, nella giornata di oggi, hanno organizzato una manifestazione per protestare contro la decisione dei proprietari degli stabili. I dimostranti hanno chiesto l'annullamento della misura, puntando il dito contro «avidità» e «speculazione edilizia».
Ma riavvolgiamo il nastro. La decisione è stata presa, secondo quanto annunciato ufficialmente, per rinnovare completamente gli immobili, costruiti nel 1995, con l'obiettivo di creare un «futuro sostenibile ed ecologico». Il piano prevede di rinnovare i vecchi bagni e le cucine, sostituire le tubature e rinnovare i pavimenti e le scale. Dunque a causa di questi «grandi lavori», non è possibile per gli inquilini rimanere nelle proprietà durante la ristrutturazione.
Secondo quanto è emerso dalla stampa d'oltralpe si tratta di una questione di eredità. La figlia dell'impresario zurighese Leopold Bachmann, Regina Bachmann ha appena ottenuta la proprietà di tre dei nove edifici che compongono il quartiere "Sugus". Diversamente dai suoi fratelli, che si sono spariti gli altri stabili, Regina, dopo soli sei giorni, ha fatto recapitare la lettera di disdetta a 105 appartamenti. La data di scadenza? Entro la fine di marzo.
Per il momento nessuno dei Bachmann si è esposto pubblicamente. La sindaca di Zurigo Corine Mauch è intenzionata però a fare da tramite per trovare un compromesso. Una predisposizione che, per il momento, non ha ancora prodotto i risultati sperati. «Insieme al direttore dei lavori André Odermatt, chiederò un colloquio al proprietario dei tre immobili», ha spiegato alla “SonntagsBlick”.
Fatto sta che oggi circa un migliaio di persone si sono ritrovate nel quartiere. Nella manifestazione sono intervenuti anche molti inquilini di altri stabili, risparmiati dallo sfratto, ma accorsi per esprimere la loro vicinanza a chi rischia di dover abbandonare la propria casa. «Non conosco nessuno delle persone colpite, ma sono venuti qui oggi in segno di solidarietà», ha ammesso a 20Minuten Dominik.
«Spero che la dimostrazione di oggi possa ottenere qualcosa», ha invece spiegato Joy, un ragazzo di 14 anni. «Non voglio cambiare scuola e perdere i miei amici». Una speranza che ha spinto anche Hanna, 87enne pensionata, che vive a Sugus da ormai 20 anni. «Non voglio andare via». Insomma, tra emozione e commozione, i manifestanti hanno lanciato un appello alla proprietaria: «Non sono solo quattro mura, è la nostra casa».