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Un esponente di Renovate sceglie la prigione: «È un atto militante»

Il 30enne ha volontariamente rinunciato di pagare una multa o fare ricorso: «Rinchiudo il mio corpo per far parlare la gente».
Renovate Switzerland
Fonte ats
Un esponente di Renovate sceglie la prigione: «È un atto militante»
Il 30enne ha volontariamente rinunciato di pagare una multa o fare ricorso: «Rinchiudo il mio corpo per far parlare la gente».
LOSANNA - Un esponente del movimento di resistenza civile per la lotta contro i mutamenti climatici Renovate Switzerland (rinnova la Svizzera) ha volutamente rinunciato a pagare una multa o a fare ricorso contro un decreto d'accusa e da stamani scont...

LOSANNA - Un esponente del movimento di resistenza civile per la lotta contro i mutamenti climatici Renovate Switzerland (rinnova la Svizzera) ha volutamente rinunciato a pagare una multa o a fare ricorso contro un decreto d'accusa e da stamani sconta due mesi di carcere. «È un atto militante», ha detto a Keystone-ATS il trentenne vodese.

«Uso il mio corpo, lo rinchiudo. Non è una cosa felice, ma è un modo per far parlare la gente, per ripetere che le emissioni di CO2 continuano ad aumentare e che non sta succedendo nulla a livello politico», ha sottolineato.

L'uomo è incarcerato ad Orbe (VD) in una struttura, denominata Colonia aperta, in cui le condizioni di sicurezza sono leggere, ha spiegato a Keystone-ATS Marc Bertolazzi, portavoce del Servizio penitenziario vodese. Questi ha fatto notare che l'attivista ha rifiutato diverse «misure alternative» come la semi-prigionia, un lavoro di pubblica utilità o il braccialetto elettronico. Il 30enne rimarrà rinchiuso per due mesi, a meno che non decida di pagare la multa in questo lasso di tempo.

Secondo Renovate Switzerland, di cui il militante è cofondatore, è la prima volta che in Svizzera un attivista per il clima viene imprigionato per disobbedienza civile.

Nel 2021, l'uomo ha filmato due colleghi mentre incollavano sui muri della piazza davanti alla cattedrale di Losanna e del Château Saint-Maire, sede del Consiglio di Stato, pagine del rapporto del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico.

Come i due militanti all'opera, il trentenne è stato condannato dal Ministero pubblico per decreto d'accusa a una multa di 1800 franchi. Deve pure assumersi spese legali per altri 200 franchi. I suoi due compagni hanno fatto ricorso e alla fine hanno vinto la causa davanti al Tribunale cantonale. Hanno dovuto pagare solo 120 franchi ciascuno per la riparazione dei danni. Poiché il 30enne non ha inoltrato appello e si è rifiutato di pagare la multa, deve ora scontare due mesi di prigione.

Ha del resto detto a Keystone-ATS di voler «mostrare pubblicamente» che in Svizzera si può essere incarcerati per aver filmato una semplice affissione. «La giustizia dovrebbe piuttosto occuparsi del riscaldamento climatico», ha deplorato.

Circa 130 simpatizzanti, tra cui il vodese premio Nobel 2017 per la chimica e attivista climatico Jacques Dubochet, hanno accompagnato, attraverso i campi, il trentenne dalla stazione di Chavornay (VD) fino all'ingresso del carcere.

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