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SVIZZERASono arrivati i discussi droni israeliani

29.04.22 - 12:15
L'esercito svizzero li utilizzerà per sorvegliare i confini e cercare persone scomparse
reuters
Fonte ATS
Sono arrivati i discussi droni israeliani
L'esercito svizzero li utilizzerà per sorvegliare i confini e cercare persone scomparse

BERNA - I primi due droni del sistema di ricognitori telecomandati (ADS 15) prodotti da Israele e destinati alle Forze aeree elvetiche sono arrivati in Svizzera, annuncia oggi Armasuisse in una nota. Sorvoleranno i cieli della Confederazione a partire dalla metà del 2022.

I due apparecchi, assieme a due stazioni di controllo a terra del sistema di ricognitori telecomandati e a vari materiali destinati alla manutenzione e all'utilizzo dei droni sono arrivati a Emmen (LU) in due forniture, il 21 e 26 aprile 2022, trasportati via mare e poi via terra.

Il primo drone è già stato assemblato dagli specialisti del costruttore Elbit: esso sarà sottoposto a un test di funzionamento prima di essere pronto per gli ulteriori test di prova in volo di armasuisse. Il secondo seguirà lo stesso iter nei prossimi giorni. I due apparecchi saranno consegnati alle Forze aeree nel corso del secondo semestre, mentre i quattro restanti seguiranno entro la fine del 2023.

Droni non armati - L’ADS 15 è un sistema di ricognizione senza pilota né armi basato su droni Hermes 900 HFE, destinato a sostituire il sistema di ricognitori telecomandati Ranger ADS 95.

I sei droni israeliani - lunghi nove metri, questi apparecchi hanno un'apertura alare di 17 metri - saranno utilizzati, tra le altre cose, per monitorare i confini, cercare persone scomparse in montagna o valutare una situazione dopo un disastro naturale.

Attualmente la Svizzera non ha più droni da ricognizione. Il Ranger ADS 95 è stato dismesso nel novembre 2019 dopo 20 anni di utilizzo. Le guardie di frontiera utilizzano attualmente degli elicotteri.

Acquisto controverso - L'ADS 15 dovrebbe essere utilizzato per 20 anni. Costo totale dell'acquisto: 250 milioni di franchi svizzeri.

Il sistema - prodotto dalla ditta israeliana Elbit Systems Ltd. - ha già suscitato numerose polemiche prima ancora di aver volato un solo minuto nei cieli svizzeri. Nel 2015, quando l'acquisto era stato approvato dal parlamento, vi erano state critiche per la decisione di servirsi di tecnologia militare israeliana.

Lo scorso gennaio la Commissione della gestione del Consiglio degli Stati ha pubblicato un rapporto in cui si afferma che l'acquisto rappresenta un "rischio considerevole" per la Svizzera. Il progetto ha accumulato un ritardo di circa tre anni, soprattutto a causa dello schianto di un drone durante un volo di prova nel 2020. Da allora l'azienda è stata in grado di correggere questo problema, senza cambiare il design degli apparecchi.

Tuttavia, secondo la Commissione, l'autorizzazione ad utilizzare droni nello spazio aereo civile costituisce un fattore di rischio: per questo motivo essa intende tenere sott'occhio il dossier.
 
 

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