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ZURIGOMartullo-Blocher alimenta i pettegolezzi sull'UDC

01.04.22 - 06:00
Posizioni radicali e non condivise. E non è l'unico caso all'interno del partito.
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Martullo-Blocher alimenta i pettegolezzi sull'UDC
Posizioni radicali e non condivise. E non è l'unico caso all'interno del partito.
Per i politologi manca una linea compatta. Marco Chiesa: «Solo chiacchiere. Non siamo dalla parte di Putin»

ZURIGO - Il Cremlino relega la guerra in Ucraina a una semplice "operazione militare". Anche la consigliera nazionale UDC, Magdalena Martullo-Blocher, preferisce usare un eufemismo. Il boss di Ems Chemie ha persino chiesto ai suoi dipendenti di non utilizzare il termine guerra, ma di usare piuttosto l'espressione «conflitto in Ucraina».

Ciò ha suscitato critiche in seno all'UDC. Un membro del gruppo parlamentare al Consiglio nazionale, che desidera rimanere anonimo, afferma che questa direttiva sarebbe giustificata se fosse indirizzata solo ai dipendenti in Russia. «È incomprensibile che anche ai dipendenti in Svizzera sia vietato parlare di guerra. Questo non è un "conflitto", ma una crudele invasione dell'Ucraina da parte delle forze russe», sottolinea.

Altri rappresentanti dell'UDC hanno condannato l'uso di eufemismi in riferimento all'invasione, senza tuttavia voler commentare le azioni di Martullo.

Non l'unico caso - All'interno del partito c'è fermento in questo senso. Pochi giorni fa, il consigliere nazionale Andreas Glarner ha fatto scalpore per le sue dichiarazioni a favore del Cremlino sul quotidiano di destra Schweizerzeit. A suo avviso, UE e USA sono «chiaramente responsabili di ogni ulteriore vittima della guerra» se non si soddisfano le richieste di garanzie avanzate da Putin.

Ora, la dirigenza del gruppo parlamentare sta cercando di capire se occorre invitare i singoli esponenti dell'UDC a una linea più moderata. Bruno Walliser, altro Consigliere nazionale UDC, conferma che il tema è caldo e che all'interno del partito non c'è un'opinione compatta.

«Non siamo filo Putin» - Il presidente UDC Marco Chiesa smentisce tuttavia queste voci. «È del tutto infondato affermare che Magdalena Martullo-Blocher e Andreas Glarner siano sono dalla parte di Putin».

«Manca compattezza» - I politologi osservano parallelismi con il Coronavirus. «Anche durante la crisi pandemica, alcuni esponenti dell'UDC con atteggiamenti radicali hanno attirato l'attenzione», sottolinea Lukas Golder, esperto dell'istituto GFS Bern. Per quanto riguarda le elezioni federali del 2023, il partito non trasmetterebbe attualmente senso di compattezza.

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COMMENTI
 

vulpus 2 anni fa su tio
Questa signora ha in mente solo i suoi affari. Crede che mettendo il bavaglio ai suoi collaboratori si imbonisca Putin. Questi UDC hanno sempre predicato bene e razzolato male. Hanno esportato la produzione in Russia per speculare sulle condizioni salariali e di lavoro. Ma poi quì sono alti di naso. E il povero Chiesa che deve correre a pulire dove i Bloche sporcano. Una vergogna per l'UDC.

seo56 2 anni fa su tio
UDC sempre più delirante e vergognosa. Mai più un voto all’UDC…

Pagno 2 anni fa su tio
In ogni partito esiste l'allaccio di turno. L'errore è generalizzare.

Geremia 2 anni fa su tio
Al mondo solo UDC e la Serbia tifano Putin. Strana coppia
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