Cerca e trova immobili
SVIZZERA

Quella dolce morte tanto desiderata

Lo scorso anno sono stati 913 gli svizzeri che hanno scelto di andarsene con Exit, 51 in più rispetto al 2019.
Keystone (immagine illustrativa)
Fonte ats
Quella dolce morte tanto desiderata
Lo scorso anno sono stati 913 gli svizzeri che hanno scelto di andarsene con Exit, 51 in più rispetto al 2019.
Nella maggior parte dei casi erano persone malate di cancro in fase terminale o che soffrivano di gravi dolori cronici.
BERNA - Nel 2020 sono state 913 le persone, nella Svizzera tedesca e in Ticino, ad aver fatto ricorso all'aiuto di Exit per lasciare questo mondo. Nello stesso anno sono state 11'000 le persone a essere diventate membro dell'associazione attiva nel s...

BERNA - Nel 2020 sono state 913 le persone, nella Svizzera tedesca e in Ticino, ad aver fatto ricorso all'aiuto di Exit per lasciare questo mondo. Nello stesso anno sono state 11'000 le persone a essere diventate membro dell'associazione attiva nel suicidio assisto.

L'aumento dei membri continua così ininterrotto da dodici anni, si legge in un comunicato odierno. L'aiuto al suicidio rimane un importante bisogno nella società, secondo l'organizzazione. In totale i membri sono arrivati a 135'000.

Nel 2020 Exit ha ricevuto 3'600 richieste di aiuto, con approfondimenti che sono stati avviati in 1'185 casi, ovvero 33 in meno rispetto al 2019 e 22 in più rispetto al 2018. In totale hanno effettivamente fatto utilizzo dell'aiuto 913 persone, pari a 51 in più rispetto al 2019. In molti casi si trattava d'individui malati terminali di cancro o affetti da gravi dolori cronici.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE