
L'emergenza sanitaria ha cambiato radicalmente le nostre vite.
Il punto centrale della contesa: quanto dovrebbe essere limitata la libertà individuale per tenere sotto controllo la pandemia?
BERNA - È necessario prevenire un secondo lockdown. Le autorità, ma anche gli scettici verso il Coronavirus convengono su questo punto. Le opinioni, semmai, divergono su come raggiungere l'obiettivo.
Mentre vari cantoni, nelle ultime settimane, hanno nuovamente inasprito le misure per combattere il virus, sabato centinaia di persone hanno manifestato contro le politiche restrittive dettate dalla pandemia. Insomma, nell'aria c'è, e sta montando gradualmente, una certa insofferenza nei confronti delle limitazioni alla libertà individuale imposte dal Covid.
Anche l'industria sta spingendo per degli allentamenti, nonostante il numero crescente di contagi. Hans-Ulrich Bigler, direttore dell'influente Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM), ha in tal senso inviato una lettera alla Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità (CDS). In questa si chiede una revisione della proporzionalità delle misure. Per Bigler, alcune restrizioni alla libertà sono controverse.
Requisito della maschera
Le mascherine sono diventate il simbolo più visibile della lotta al Coronavirus. I detrattori dubitano della loro utilità e criticano l'obbligo a indossarle. Se all'inizio non sembrava chiara la loro efficacia, l'uso è stato sempre più consigliato nel corso della pandemia fino a diventare obbligatorio in alcune particolari circostanze.
Quarantena
Può capitare anche a chi è perfettamente sano: dopo uno stretto contatto con una persona infetta, il medico cantonale prescrive una quarantena di dieci giorni. Bigler sostiene la riduzione del numero di persone messe in quarantena e test più rapidi: «Se si riesce a dimostrare la negatività al virus non c'è più motivo per la quarantena», sottolinea.
Viaggi e tempo libero
La pandemia ha anche tirato il freno al boom dei viaggi. Le compagnie aeree hanno subito una vera e propria paralisi e il traffico aereo non si è ancora ripreso del tutto. Per non parlare della famigerata lista nera. Chi proviene da un paese in essa inserito, finiscono automaticamente in quarantena. Ma sono state vietate anche le riunioni tra più di 5 persone e sono stati cancellati i grandi eventi. Anche se, in parte, qualcosa dovrebbe ripartire dal 1 ° ottobre, sottostando tuttavia a rigidi criteri di protezione.
Economia
Molte aziende e interi settori dell'economia hanno sofferto e continuano a soffrire a causa delle misure anti Covid. Durante il blocco, l'economia ha subito una vera e propria paralisi. Gli studi medici e le cliniche hanno dovuto posticipare gli interventi di routine per essere pronti ad accogliere i pazienti positivi al Coronavirus. I ristoranti hanno dovuto prima chiudere, poi limitare il numero di posti a sedere, mentre certi club hanno letteralmente dovuto abbassare la saracinesca. Concerti, festival e proiezioni sono stati cancellati. E non è escluso un secondo blocco. Per queste ragioni molte aziende del settore degli eventi lamentano la mancanza di sicurezza nella pianificazione. Per Bigler, anche qui la proporzionalità è centrale: «La libertà economica è un diritto fondamentale tanto quanto il diritto alla salute. Delle restrizioni si possono anche tollerare, ma l'economia non deve essere messa al muro a nessun costo».
Libertà di parola
In tempi di crisi, le teorie del complotto e le fake news trovano terreno fertile. Tanto da spingere il Governo federale ad esaminare la situazione per verificare se siano o meno necessarie nuove leggi per combattere la disinformazione su Internet. Ciò preoccupa il direttore dell'associazione di categoria: «Se allo Stato viene data la sovranità sulla verità, il risultato potrebbe essere estremamente pericoloso». «Il diritto di esprimere e discutere ogni opinione - sottolinea Bigler - è una pietra miliare della nostra democrazia e una libertà che non deve essere minata».
Il potere
Queste violazioni della libertà individuale sono possibili grazie a quello che è noto come stato di emergenza. Sulla base della legge sulle epidemie, il Consiglio federale può emanare ordinanze che entrano in vigore immediatamente senza prima dover sottostare ai passaggi abituali per l'approvazione.
Il CV19 di per sé non limita niente, le limitazioni sono di origine politica sostenuta dalla fobia di una parte della popolazione.
Se consideriamo altre malattie e tragedie umane la proporzionalità manca del tutto nella lotta contro il CV19. La paura che genera irrazionalità mette a nudo una punta di egoismo non indiferente nelle persone che si sentono minacciate. Quando invocano il rispetto per le vittime del virus o quel poco credibile altruismo e perché sono presi dal panico.
quanto poco rispetto per chi soffre o ha sofferto...i bambini hanno problemi con due regole banali e fanno i capricci
Il suo commento invece trasuda rispetto.
i bambini avranno molti problemi polmonari da adulti, grazie a ragionamenti come i tuoi, egoistici.
non ne manca a nessuno , la prego di commentare l articolo
ma perfavore spedite sti ignoranti in siberia...la libertà dell individuo finisce dove inizia quello dell altro, qui casca l asino...
manifestare si !!! lavorare no eh ??!!! mha i peggiori sono quelli che tollerano queste manifestazioni in temo di covid
Ricordo che è sempre data facoltà e libertà alle persone particolarmente preoccupate o a rischio di proteggersi individualmente, indipendentemente dai comportamenti degli altri, ad esempio con l'uso di mascherine efficaci tipo almeno le FFP2 o altre modalità. La libertà individuale oltre che di commercio degli uni non deve necessariamente finire dove inizia la paura, anche se legittima, degli altri. Molto semplice.
Il problema non è la persona che non si protegge e si ammala, ma la persona che non si protegge e contagia gli altri.
A casa e sul lavoro
Per coerenza dunque tutti avremmo dovuto precedentemente e dovremmo continuare anche dopo l'evento covid portare la mascherina per proteggere i più deboli. Tutti siamo portatori sani di più agenti patogeni. Il problema sta a monte: quali sono le cause che portano una persona all'immunodepressione? Qui risiede il nocciolo del problema, qui deve dare risposte la medicina. Non imporre a tutti comportamenti (facendo leva sul senso di responsabilità e soprattutto sul senso di colpa) che non risolveranno mai la situazione e al prossimo evento virale ci troveremo di nuovo ai piedi della scala.
Non hai capito; dando per scontato che non puoi fidarti più di tanto degli altri o se non ti ritieni in sicurezza ti proteggi tu, questo è il principio. Poi "l'altro" può essere contagioso quanto gli pare. Se di tua iniziativa ti proteggi adeguatamente il rischio di contagio è sensibilmente ridotto senza che per questo tu vada a limitare oltre misura la libertà degli altri. È un modo molto semplice e molto razionale per evitare gli scontri ormai sempre più frequenti tra "collaborazionisti" e "negazionisti".
Io non sono a rischio ma i miei genitori si. Cosa dovrei fare ? Io non mi faccio tante pippe mentali per una mascherina. Vorrei, ma moralmente non riesco dire chi se ne frega che i contagi aumentano... Li faccio perché voglio evitare a tutti i costi un aumento e relative conseguenze... Ma sono contento che la maggiorparte delle persone ha afferrato il reale problema puramente gestionale a livello sanitario. Io mi auguro davvero che chi non crede come minimo abbia il buon senso di andare a intervistare chi ha vissuto in prima linea nelle corsie dell ospedale a marzo aprile... Perché negarlo non è da negazionista bensì molto peggio.
Ma vedremo a dicembre... Sarò davvero molto curioso nel vedere come chi dice che le misure preventive attuate di base (distanza, mascherine) non servono, come spiegheranno l insolito picco contenuto.
Ad essere determinante sarà la gravità dei casi, non il numero di contagi, quelli è scontato che non diminuiranno, anzi. Se si conferma la tendenza attuale che non prevede praticamente ricoveri e comunque conta sulle dita di una mano i casi in cure intense (parlo della Svizzera) credo si possa stare relativamente tranquilli.
Ringrazio da parte tua la parte di chi corregge le mancanze comportamentali degli altri.
Ti dirò anche che se un lockdown non fosse economicanente dannoso, direi di togliere tutte le misure per un mese solo per tappare la bocca a chi non afferra il concetto di prevenzione (le misure preventive hanno esattamente lo stesso scopo dei vaccini , ovvero fare da Barriera al virus, bloccandogli la via)... Tanto il virus resta tra i giovani, anche se dovesse esserci un aumento esponenziale (senza misure) ... Solo tra i giovani... Che ovviamente a casa loro vivono da soli e lavorano solo con giovani che a loro volta non hanno contatto con il restante 20 percento della popolazione Svizzera che appartiene alla fascia a rischio...
Quindi non negherai che quando vai dai tuoi genitori ti lavi le mani e ti metti la mascherina e se veramente la mascherina fa il suo lavoro come sostieni, loro sono protetti.
Vedo che non hai capito niente. Riduco il rischio di contagiarmi fuori casa. Quando incontro i miei genitori non non metto la mascherina, evito di condividere lo stesso bicchiere, . Il rischio zero non esiste. Esiste solo il rischio legato alla esposizione. Ma se poni una domanda così inutile scrivere fiumi di inchiostro per farti capire il concetto
E la mascherina, quella purtroppo a disposizione della popolazione sono utili solo se indossate da ambo le parti... L ideale? Avere mascherine tipo ffp3 ad alta protezione.. Ma non ci sono...cosi chi deve si protegge, chi vuole pure e chi non vuole niente... Considerando che in questo caso su un treno affollato se L 80 percento porterà questo tipo di mascherina sarà protetto, mentre il restante sarà esposto perché queste mascherine proteggono soli chi le porta. Se ci fossero per tutti quelli pro prevenzione sarei felice e se chi non la porta si ammala poco mi importerebbe perché sarebbe una scelta loro
...Quando incontro i miei genitori non non metto la mascherina... Ma come? E se sei positivo e non lo sai? Proteggi gli estranei e i tuoi genitori no?
c'è un conflitto di pensiero :-)
Lascia perdere... Il concetto è globale. Troppo forse per te che vedi nero o bianco. Ci sono anche sfumature nel mezzo. Anche loro escono di casa ovviamente. Il rischio con le misure e ridotto notevolmente. Non e che il virus lo prendi mentre dormi. E un concetto complesso che non posso fare con uno che vede nero o bianco. Si tratta di analizzare più aspetti, tra il quale l andamento della diffusione e le misure prese, i luoghi frequentati...il rischio zero non esiste, lo si riduce dove si può. se i casi aumentano come a marzo ovviamente i miei genitori, come ho fatto in precedenza non li vedrò per un po, anche perché non vivo in Ticino.
Secondo paradigma: "... Non è che il virus lo prendi mentre dormi"
Sì, una dissonanza cognitiva. Comprensibile fragilità e ricerca di castelli di certezze costruiti con le carte. Nuovo paragidma: in casa le malattie non si trasmettono.
non é il coronavirus a limitare la nostra libertà, bensì certi provvedimenti presi dalle autorità, che in questo episodio indimenticabile si sono presi responsabilità e potere a 360°, senza tener conto di esperti e premi nobel che rappresentano una voce scomoda seppur autorevole.
Non è il Corona virus a limitare la nostra libertà ma coloro che ci sguazzano!
la limitatezza sta in chi ancora crede nei complotti e nelle bugie in nome di non si capisce bene cosa e da parte di non si capisce bene chi.
Quando a dicembre vedranno che anche il picco "testimone" Dell influenza stagionale e basso, si renderanno conto che le misure di protezione individuale come mascherina e distanza hanno portato i suoi frutti. Due picchi assieme non e il caso di averli. Ma che e gente che non capisce cosa significa prevenzione (sta funzionando) . i casi che ci sono attualmente sono dovuti SOLO alla continua trasmissione del virus tra gruppi sporadici di persone che non applicano le regole o non possono.
Sento sempre più spesso l'espressione "nuova normalità". E' davvero incomprensibile come le persone possano chinarsi a questo nuovo ordine e obbedire senza reagire. In nome di una fantomatica epidemia, minano le libertà individuali, ottenute con il sacrificio dei nostri avi. La normalità è semplice: ti ammali di influenza e fai gli anticorpi, come tutti gli anni. Ma passata la stagione, non rompete le scatole a nessuno. La nuova normalità non esiste, bisognerebbe affermare: torniamo alla normalità. Ma qualcuno ha paura, e questi hanno bisogno di aiuto mirato, psicologico, prima che sia troppo tardi.
"....persone possano chinarsi a questo nuovo ordine ..." "...obbedire senza reagire...". "....fantomatica epidemia..." Non so chi ha più bisogno di un aiuto mirato....
io inizierei da te, con l'obiettivo di aprirti gli occhi; il resto si aprirebbe da solo.
Io vivo bene così... Senza vedere forze oscure ovunque.
concordo, libertééé!! egalitè, fraternitè e crepéééé! ;o)
...Queste violazioni della libertà individuale sono possibili grazie a quello che è noto come stato di emergenza... ormai lo stato di emergenza è la normalità, non solo nel settore sanitario, ma anche in quello meteorologico. Il problema è chi definisce uno stato di emergenza. I parametri sono opinabili, ma se è lo stato che ha deciso, avere un'opinione discordante significa essere sovversivo e di conseguenza essere etichettato con termini negativi.
hai ragione, ma sinceramente non mi importa. Io dovrò rispondere ai miei figli, al mondo che gli lascio, non ai politici.
Certo, nemmeno a me. Ma una bugia ripetuta dieci, cento, mille volte diventa verità e tutto ciò che facciamo è vanificato