I medici lo definiscono un episodio «abbastanza chiaro» di intossicazione. Negli Stati Uniti si punta il dito contro alcuni composti contenenti THC
SCIAFFUSA - Mentre negli Stati Uniti si contano già 47 persone decedute e 2'290 ricoverate con problemi polmonari a seguito dell'utilizzo di sigarette elettroniche, in Svizzera potrebbero essere almeno due i casi di intossicazione dovuti a questi prodotti.
Al caso sospetto di una 44enne con problemi respiratori segnalato in precedenza a Winterthur (ZH) (v. il nostro articolo), se ne aggiungerebbe infatti un altro registrato a Sciaffusa. Un «caso abbastanza chiaro» di intossicazione da "e-cig", si limita a confermare al Blick il portavoce dell'ospedale cantonale citando la primaria di pneumologia.
L'Ufficio federale della sanità pubblica, tuttavia, dice di non essere al corrente di episodi simili: «Finora non siamo a conoscenza di intossicazioni qui», fa sapere il capo della Divisione malattie trasmissibili, Daniel Koch. Pressato dal portale svizzero-tedesco sui casi sospetti di Winterthur e Sciaffusa, tuttavia, ammette: «È possibile che capitino singoli casi anche in Svizzera». Per la creazione di un registro nazionale, tuttavia, non c'è alcuna base legale, precisa.
Negli Stati Uniti - dove si parla ormai di "Epidemia di danni polmonari associati all'uso di sigarette elettroniche" - i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie federali (CDC) stanno al contrario raccogliendo sistematicamente i casi registrati in tutto il Paese. Il sospettato numero uno, al momento, sarebbe l'α-tocoferolo acetato o vitamina E acetato, un additivo presente in alcuni prodotti per lo "svapo" contenenti THC (il principale principio attivo della cannabis).