Cerca e trova immobili

SVIZZERALe scorte alimentari dovrebbero essere conservate per almeno 7 giorni

20.11.18 - 15:00
Da un sondaggio di Agroscope risulta che il 28% degli intervistati non ha a disposizione il quantitativo raccomandato per sette giorni
Tipress
Le scorte alimentari dovrebbero essere conservate per almeno 7 giorni
Da un sondaggio di Agroscope risulta che il 28% degli intervistati non ha a disposizione il quantitativo raccomandato per sette giorni

BERNA - In Svizzera, la maggior parte della popolazione non si preoccupa molto di un'eventuale interruzione temporanea dell'approvvigionamento di derrate alimentari. È quanto emerge da un sondaggio dell'istituto di ricerca Agroscope. Inoltre un quarto delle economie domestiche le scorte non basterebbero a coprire il fabbisogno di sette giorni raccomandato.

Stando all'indagine, condotta su mandato dell'Ufficio federale per l'approvvigionamento economico del Paese (UFAE), le scorte d'emergenza private sono conservate per motivi che nulla hanno a che fare con la preparazione alle crisi e in quantitativi molto diversi.

Esse potrebbero invece tornare utili, ragion per cui gli autori dello studio consigliano scorte di generi alimentari per almeno una settimana. Queste andrebbero gestite nella normale dispensa domestica cosicché i prodotti possano essere sostituiti costantemente evitandone il deperimento, si legge in una nota odierna di Agroscope.

Inoltre, alcuni generi alimentari che costituiscono le scorte devono poter essere consumati senza essere cucinati poiché nel caso di un'interruzione della corrente i fornelli, come la maggior parte di quelli a gas, non sarebbero più utilizzabili.

Dal sondaggio risulta che il 28% degli intervistati non ha disposizione il quantitativo raccomandato per sette giorni, mentre nel 23% delle economie domestiche è presente il triplo di tale quantitativo o più.

Lacune individuate - In caso di interruzione dell'approvvigionamento elettrico, ovvero quando essenzialmente non è più possibile cucinare e refrigerare gli alimenti, il numero di nuclei famigliari che non soddisfano il quantitativo suggerito salirebbe al 70% circa. Inoltre, le scorte di acqua potabile e di bevande zuccherate sarebbero inferiori al quantitativo raccomandato per tre giorni nel 70% circa delle economie domestiche.

Altro dato interessante: nelle zone residenziali urbane si riscontra il numero maggiore di nuclei famigliari con scorte esigue. Il fattore "età" incide invece in misura nettamente inferiore rispetto a quanto ipotizzato: mediamente le persone più giovani non dispongono di meno scorte rispetto a quelle più anziane. Anche nazionalità e dimensione dell'economia domestica non risultano determinanti, precisa il comunicato.

Nessun timore di crisi - Infine, stando all'inchiesta, gli svizzeri non temono una crisi dell'approvvigionamento di generi alimentari. I motivi più spesso indicati per cui si tengono le scorte sono: l'esigenza di non dover andare a fare la spesa ogni giorno, l'interesse per fare acquisti in occasione di offerte promozionali e la praticità di avere sempre qualcosa in dispensa in caso di visite inaspettate.

Il sondaggio di Agroscope è stato condotto nel 2017 su un campione di 3'000 persone scelte casualmente in tutte e tre le regioni linguistiche. Vista la bassa quota di risposte (31%), sono inoltre state intervistate direttamente 400 persone residenti in Svizzera in spazi pubblici o davanti a supermercati nel territorio nazionale e nelle zone estere di confine.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

seo56 5 anni fa su tio
Agroscope non ha meglio da fare???

GI 5 anni fa su tio
vorrei sapere chi fa "scorta" di acqua potabile....
NOTIZIE PIÙ LETTE