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SVIZZERA

«Pubblicare foto di morti non è sempre irrispettoso»

È in sostanza la posizione del Consiglio svizzero della stampa, interpellato per una immagine di vittime del conflitto siriano apparsa sul sito online del "Blick"
Keystone
«Pubblicare foto di morti non è sempre irrispettoso»
È in sostanza la posizione del Consiglio svizzero della stampa, interpellato per una immagine di vittime del conflitto siriano apparsa sul sito online del "Blick"
BERNA - La pubblicazione di una foto mostrante bambini morti può giustificarsi quando si tratta di illustrare una guerra contemporanea: è in sostanza la posizione del Consiglio svizzero della stampa, interpellato per una immagine d...

BERNA - La pubblicazione di una foto mostrante bambini morti può giustificarsi quando si tratta di illustrare una guerra contemporanea: è in sostanza la posizione del Consiglio svizzero della stampa, interpellato per una immagine di vittime del conflitto siriano apparsa sul sito online del "Blick".

L'organo di autoregolamentazione etica dei giornalisti elvetici ritiene dunque in questo caso inconsistente l'accusa di offesa all'intimità, alla dignità e alla pace dei morti formulata in un reclamo.

Il 6 aprile 2017, Blick.ch aveva pubblicato una foto che illustrava le conseguenze degli attacchi con gas in Siria. Nell'immagine si vedeva un padre con in braccio i corpi di due figlioletti morti, secondo quanto si precisava nel titolo che l'accompagnava.

Il Consiglio della stampa ha respinto il reclamo presentatogli il giorno dopo. Nella sua presa di posizione pubblicata oggi, ritiene che la Dichiarazione dei diritti e dei doveri dei giornalisti sia stata rispettata. A suo avviso, l'interesse pubblico a rendere conto del conflitto cruento in atto in Siria primeggia sul rispetto della dignità e della sfera privata. L'immagine può essere considerata un documento di storia contemporanea, aggiunge.

Il Consiglio giudica che la fotografia non sia degradante né irrispettosa per le persone ritratte. La pubblicazione - afferma - è tanto meno condannabile visto che il padre era manifestamente cosciente di essere fotografato.

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