Critiche sulla campagna scelta dagli impianti di risalita dell'Alto Vallese, che si difendono: «Semplice coincidenza». La Croce Blu: «Provocazione pericolosa»
SION - Due “righe” di polvere bianca, preparate utilizzando uno ski-pass dell’Alto Vallese, con tanto di residui presenti sui bordi. Potrebbe quasi sembrare una scena osservata nel privé di un locale pubblico. E invece è la trovata pubblicitaria pensata dalla società che gestisce gli impianti di risalita per attirare nuovi clienti. «Regalati 980 km di piste». L’allusione alla cocaina, come riporta oggi 20 Minuten, è più che evidente.
Il presidente dell’associazione degli impianti di risalita dell’Alto Vallese, Karl Roth, ha però dichiarato di non vedere alcun problema: «Non vedo allusioni alle droghe. Certo, il manifesto lascia molto spazio all’interpretazione, ma considerate le attuali condizioni meteo non possiamo ancora mostrare foto della neve». Inoltre, ha aggiunto, quei «980 km di piste» sono una «chiara allusione all’aspetto sportivo».
«Una coincidenza» - Se le cose stanno così, perché la neve viene mostrata sotto forma di due righe di cocaina? «È una semplice coincidenza», ha affermato Roth precisando che il cartellone è solo parte di una grande campagna pubblicitaria, che prevede in futuro «nuove informazioni che permetteranno alla popolazione di capire meglio» il senso.
Secondo la Croce Blu svizzera - associazione attiva nell’aiutare persone affette da dipendenze o da problemi legati al consumo di alcol - la pubblicità in questione è problematica perché costituisce una provocazione: «Il fatto di stabilire un legame positivo tra cocaina e sport invernali tende a sminuire gli effetti negativi provocati dal consumo della sostanza», ha dichiarato il portavoce Philipp Frei, sottolineando come quello della polvere bianca sia un problema molto diffuso in Svizzera: «L’allusione sottile alla cocaina è comprensibile per tutti. Qualche anno fa non sarebbe stato così».