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SVIZZERACon uno schiaffo si supera qualsiasi limite

12.11.17 - 11:34
Il 42% degli adolescenti è stato educato (anche) con la violenza. Una nuova associazione chiede ora di legiferare in tal senso
Keystone
Con uno schiaffo si supera qualsiasi limite
Il 42% degli adolescenti è stato educato (anche) con la violenza. Una nuova associazione chiede ora di legiferare in tal senso

 

BERNA - La neo costituita associazione “No Violence Against Children” lancerà il prossimo 20 novembre una petizione a livello nazionale per introdurre un divieto di punizione corporale. Non è una data scelta a casa, perché quel giorno è la Giornata Internazionale dei diritti dei bambini.

Secondo la “SonntagZeitung”, l’associazione chiederà che il codice civile «sancisca il diritto dei bambini all’educazione non violenta» e «vieti esplicitamente le punizioni corporali e le violenze psicologiche sui bambini». Fra le organizzazioni partner c’è anche la Fondazione per la protezione dei bambini del Canton Ticino.

Gli schiaffi non sono educativi - «Dare uno schiaffo ai figli viene accettato senza problemi. Così non è se la stessa cosa avviene fra adulti», afferma l’ex procuratore pubblico del Canton Zurigo Andreas Brunner, uno dei fondatori dell’Associazione. «In entrambi i casi però si oltrepassa la soglia che delimita la violenza dalla non violenza». Le punizioni fisiche dovrebbero essere dunque «bandite dal ventaglio delle misure educative» e per far ciò, secondo Brunner, serve una legge.

L’uso della violenza come misura educativa è stata recentemente dimostrata da uno studio realizzato dalla Zurich University of Applied Sciences. Fra gli adolescenti intervistati, il 42% ha dichiarato di aver ricevuto uno schiaffo “educativo”. Il 20% ha dovuto subire anche atti di violenza più pesanti.

Ricordiamo che nel maggio di quest’anno il Nazionale aveva già rifiutato di dare seguito a una mozione della socialista zurighese Chantal Galladé che mirava a proteggere maggiormente i minori dalla violenza dei genitori (vedi articolo correlato). Nel sondaggio che avevamo proposto, che chiedeva ai lettori cosa pensassero degli schiaffi “educativi”, il 74% di chi aveva risposto riteneva che “a volte sono necessari”, il 21% che “preferiscono altri metodi educativi” e il 4% che “chi dà uno schiaffo dovrebbe essere punito dalla legge”.

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COMMENTI
 

Zico 6 anni fa su tio
eccezinale, poi quando vanno a scuola insultano i docenti (tanto non mi possono fare nulla) poi quando entrano nella vita reale sono dei disadattati perchè al datore di lavoro non puoi dire di andare aff.. e resti disoccupato, disadattato e poi i genitori si lamentano perchè diventano delinquenti. Ma naturalmente è colpa della società. il loro pargolo/pargola sono stinchi di santo, sono gli altri che non capiscono.

moma 6 anni fa su tio
Non vale nemmeno più la pena commentare.

87 6 anni fa su tio
Bravi, complimenti. Poi i ragazzini cominciano a provocare i genitori perchè "Tanto non possono farmi niente, alla peggio mi portano via Smartphone o videogiochi. Li uso poi di straforo da qualche mio compagno. Eventualmente vendo prestazioni del mio corpo per avere una ricarica per il cellulare prepagato.". Come genitori senza l'uso dello "schiaffo educativo", cosa rimane quando i figli indisciplinati non ascoltano? Non approvo l'uso della violenza, ma purtroppo certe volte è l'unico modo che reprime comportamenti che escono troppo dalle righe. Facciamo pagare una multa ai figli? Tanto la pagano i genitori. PROPOSTA: se tanto volete eliminare gli "schiaffi educativi", inasprite le leggi a sfavore dei minorenni. È un'assurdità che se compiono delitti a 17 anni e 360 giorni, se la cavano ancora con pene irrisorie. Se i figli hanno un comportamento indisciplinato, saranno loro a pagare le conseguenze, completamente. I metodi basati su programmi con lo psicologo non mi sembrano siano altrettanto efficaci. Ho ricevuto anche io il mio ceffone di turno, fine. In seguito il solo gesto è stato sufficiente a smorzare ogni ardore ribelle.

dino 6 anni fa su tio
Ci sono persone a cui gli sberloni non sono comunque serviti a nulla. Ad altri hanno raddrizzato la schiena! Se vedo la società in cui viviamo, ne servirebbero più del pane. Non educhiamo più, crediamo che un bimbo di 7 anni sia già pari ad un adulto e quindi i genitori neridono e/o giustificano tutto. Poi crescendo , il bimbo, i problemi aumentano!

lo spiaggiato 6 anni fa su tio
Tanta cagnarra per uno schiaffo?... che rumpaball...

F.Netri 6 anni fa su tio
Altra tentativo degli EPASC per creare una generazione di debosciati!

Lokal1 6 anni fa su tio
Non ci avevo mai pensato... giusto, non dovremmo fare questa differenza tra adulti e bambini, organizziamo gli schiaffi educativi per adulti... alcune persone ne meriterebbero!

Tato50 6 anni fa su tio
Naturalmente certe denominativi su associazioni varie devo essere scritte in inglese perché è più "in". Mio padre avrebbe preso l'ergastolo ma gli sono grato. Adesso faccio "un'Associazione dei genitori menefreghisti" e mentre i loro figli non sanno cosè il rispetto delle cose altrui, la violenza ecc. ecc., i ceffoni li devo prendere i genitori.

Laika1 6 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Bravo ben detto!!! Qualche ceffone l'ho preso anch'io e male non mi ha fatto!!! Anzi!!! Oggi i bambini non sanno più cos'è il rispetto i genitori concedono troppo...

Um999 6 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Ti appoggio in pieno anche se non so cosa sono gli schiaffi di mio padre, ma bastava lo sguardo ....

Tato50 6 anni fa su tio
Risposta a Um999
Per gli sguardi che dicevano tutto, c'era mia madre, che mi ricordava tanto la vipera Aspis, cosa che gli dissi dopo aver compiuto i 18 anni ;-))) Da un anno non c'è più ma in me non sono rimasti nel cuore gli sguardi ma i sorrisi e le soddisfazioni che gli ho potuto dare e purtroppo la sua sofferenza per gravi problemi di salute miei ;-((

Tato50 6 anni fa su tio
Risposta a Laika1
Oddio, non è che me li beccavo tutti i giorni ma quando andavo un po' troppo "sopra le righe" ero già pronto all'incontro ravvicinato ;-)) Mio padre era macchinista tipografo e in pratica lavorava unicamente la notte. L'unico mezzo di trasporto, che a quei tempi si poteva permettere, era la bicicletta. Con non pochi sacrifici, quasi come adesso, riuscì ad aquistare una Cilo nuova. Gli chiesi un giorno se la potevo usare, con tutte le precauzioni del caso, e lui acconsentì. Per me era "figo" girar con la bici nuova, quasi come una Lamborghini adesso, e naturalmente dovevo mostrarla a tutti. Per mia sfortuna accadde l'imprevedibile durante "un'impennata alla Valentino" e feci un bel danno. A capo chino tornai a casa, gli spiegai cosa era successo, evitando di dirgli la verità, nessuna reazione da parte sua e la cosa mi stupì. Circa quindici giorni dopo terminavano le scuole ed era ora di godermi le agognate vacanze. Le passai tutte come magazziniere in un negozio di Bellinzona per rimborsare parte del danno ;-)) Papà, ora che sei lassù con mamma, se ricevi TIO conferma ;-)))))))
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