I media australiani la definiscono come la peggiore degli ultimi decenni. L’UFSP raccomanda la vaccinazione
BERNA - È la peggiore influenza degli ultimi decenni. Ne parlano in questi termini i media australiani, dopo che negli scorsi mesi nel continente rosso l’epidemia annuale ha fatto 52 vittime, anche tra i giovani e i bambini. Alle nostre latitudini non ci sarebbe da stare tranquilli: il virus starebbe ora facendo rotta verso l’Europa, dopo aver già toccato il sud-est asiatico e la penisola araba. Secondo gli esperti, come scrive la SonntagsZeitung, nell’emisfero boreale bisognerà fare i conti con un’ondata di influenze pari a quella australiana.
Nel frattempo a livello svizzero i casi di influenza sono già numerosi, nonostante l’epidemia non sia ancora ufficialmente iniziata. Nel corso dell’ultimo anno l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha già registrato quasi diecimila contagi. Un numero che rispetto a cinque anni fa è praticamente quintuplicato. E se si considera lo scorso anno, nello stesso periodo erano stati riscontrati 3’698 casi. Secondo Mark Witschi dell’UFSP l’aumento si spiegherebbe in particolare considerando l’epidemia dello scorso inverno. E sull’epidemia in arrivo afferma: «Se prenderanno il sopravvento i virus che si sono scatenati in Australia, dovremo fare i conti con casi gravi e numerosi».
Difendersi con il vaccino? È stato constatato che quello attuale prende in considerazione i virus giusti, ma senza dare appieno l’effetto desiderato. L’UFSP raccomanda comunque la vaccinazione. Ma anche la prevenzione è fondamentale: lavarsi le mani, coprirsi la bocca con un fazzoletto o con il braccio quando si starnutisce o tossisce, e in particolare restare a casa quando si presentano i sintomi dell’influenza.