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Malattie in aumento per il traffico transalpino

Malattie in aumento per il traffico transalpino
BERNA - Il traffico merci attraverso le Alpi provoca sempre più malattie respiratorie. Nella valle urana della Reuss, dove il fenomeno è stato studiato nel dettaglio, oltre il 10% di chi vive a meno di 200 metri dall'autostrada A2 soffr...

BERNA - Il traffico merci attraverso le Alpi provoca sempre più malattie respiratorie. Nella valle urana della Reuss, dove il fenomeno è stato studiato nel dettaglio, oltre il 10% di chi vive a meno di 200 metri dall'autostrada A2 soffre di asma o bronchite.

Lo rileva il monitoraggio dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) nella pubblicazione «Impatto ambientale del traffico merci attraverso le Alpi». I dati rilevati nel dettaglio nella valle urana della Reuss si possono supporre analoghi lungo le tratte di accesso a nord e a sud del San Gottardo. E gli scenari considerati fino al 2020 mostrano che occorrono sforzi maggiori affinché i corridoi di transito tornino a essere spazi vitali adeguati per la popolazione locale, sottolinea l'UFAM.

Nello studio si precisa che, in mancanza di altre fonti di inquinamento, la frequenza di tosse cronica o sintomi di asma cala rapidamente con l'allontanarsi dall'autostrada. E il ruolo del traffico pesante è importante, poiché è responsabile del 33% delle emissioni di biossido di azoto (NO2) prodotte lungo gli assi di transito nelle Alpi.

Le misurazioni lungo la A2 indicano valori elevati sia di NO2 sia di fuliggine da combustione di diesel, entrambi nocivi alla salute. La concentrazione di tali sostanze diminuisce nettamente con l'aumentare della distanza dall'autostrada, fino a raggiungere dopo circa 200 metri un livello abituale.

Secondo le analisi, i bambini che a casa sono esposti a concentrazioni relativamente elevate di polveri fini create dal traffico hanno un rischio del 15-30% superiore di presentare sintomi di disturbi respiratori (in particolare il respiro sibilante e il raffreddore da fieno). L'entità degli effetti riscontrati nei bambini della valle della Reuss è paragonabile a quella del fumo passivo, scrive l'UFAM.

Quest'ultimo sottolinea poi che anche un inquinamento fonico eccessivo aumenta il rischio di danni alla salute. I rumori molesti fanno salire la pressione sanguigna, il battito cardiaco e la frequenza respiratoria. I disturbi del sonno da rumore causano un calo di attenzione e di efficienza l'indomani. In Svizzera la maggiore fonte di rumore è il traffico stradale. E lungo i fianchi delle valli un rumore mantiene la stessa intensità a una distanza tre volte superiore rispetto alle zone in pianura, precisa l'UFAM.

Chi vive a meno di un chilometro dalla linea ferroviaria o dall'autostrada rischia di subire un inquinamento fonico superiore ai valori limite previsti dalla legge. Nel 2014 il 16% dei residenti vicino alla tratta tra Erstfeld e Bellinzona di notte subiva un'esposizione eccessiva al rumore dei treni e l'11% a quello del traffico stradale. Di giorno, il 5% della popolazione a meno di 1 km era esposto a un livello sonoro eccessivo dovuto a ferrovia o strade.

L'inquinamento atmosferico e fonico lungo il San Gottardo e il San Bernardino sono oggetto di un rilevamento continuo con il programma "Monitoraggio delle misure di accompagnamento - Ambiente" (MMA-A), lanciato dalla Confederazione nel 2003 per sorvegliare la qualità dell'ambiente lungo gli assi di transito.

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