“Occhio” al puntatore laser: «Provoca lesioni irreparabili»
Acquistata dai genitori (inconsapevoli) la "penna laser" viene utilizzata come un giocattolo (o per fare bravate) ma è pericolosa come un'arma
ZURIGO - Un pomeriggio a giocare con gli amichetti con la "pennetta laser" ma qualche giorno dopo dall'occhio sinistro non ci vede quasi più. Passano i mesi ma la vista di Marco*, 12 anni, la vista non migliora per niente e le prospettive non sono affatto buone. Un esempio estremo? Non secondo gli esperti che sulle riviste specializzate – dagli States fino in Germania – avvisano dei rischi dei puntatori laser soprattutto fra giovani e giovanissimi.
Anche in Svizzera la casistica non è trascurabile (e in crescita): stando alla Suva, infatti, si passa da 46 persone ferite nel 2012 a 60 (2013) fino a 78 (2014). Secondo Anja Palmowski-Wolfe, medico oculista presso l'Ospedale universitario di Basilea, molti genitori non sono a conoscenza del fatto che si tratti di un ammennicolo potenzialmente (molto) pericoloso: «I bambini sono solo curiosi, ci giocano e magari vogliono guardare direttamente il fascio di luce. Ma non sono affatto giocattoli e, pertanto, non devono finire nelle loro mani».
Ma se sono così pericolosi come mai ce ne sono in circolazione così tanti? «È tutto grazie a internet», commenta Peter Blattner capo-ottico dell'Ufficio federale di metrologia, «sul web si possono ordinare puntatori dalle 20 alle 50 volte più potenti di quelli a norma e che vengono venduti nei negozi. Questa cosa deve cambiare e il parlamento sta già lavorando in questo senso».
In Svizzera chi “spara” un laser negli occhi altrui può essere punito per aggressione grave e rischia fino a 10 anni di reclusione o a una multa da 180 aliquote giornaliere.
*nome di finzione
