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BERNAVotazioni federali: minareti, accolta iniziativa

29.11.09 - 18:43
Votazioni federali: minareti, accolta iniziativa
BERNA - Niente più minareti in Svizzera. Contro ogni previsione, l'iniziativa contro l'edificazione di questi simboli religiosi musulmani è stata accettata, addirittura con oltre il 57% dei voti. È uno choc per partiti e organizzazioni che aveno fatto campagna per il "no". L'UDC invece canta vittoria e il comitato promotore già pensa a nuove battaglie contro altri simboli musulmani.

Gli unici cantoni ad aver respinto il testo sono Ginevra, Basilea città, Neuchâtel e Vaud, anche se in quest'ultimo i 'no' hanno prevalso di pochissimo (50,83%). Nella maggioranza dei cantoni, compreso il Ticino (68,09%), i sì hanno superato il 60% con punte oltre il 70% ad Appenzello interno. I Grigionesi sono di poco sotto questa soglia con il 58,57% di voti favorevoli.

Gli argomenti dell'UDC e dell'Unione democratica federale (UDF) contro "l'islamizzazione strisciante" hanno convinto 1,53 milioni di elettori. A parte la questione dei minareti, i due partiti nel corso della campagna hanno puntato sui problemi di integrazione, la condizione delle donne e la minaccia dell'integralismo.

Il risultato odierno sconfessa i sondaggi che davano quasi per certo il "no". Secondo il politologo Claude Longchamp, è stato determinate soprattutto il voto delle persone senza partito che hanno cambiatio opinione nel corso della campagna.

Per il comitato promotore dell'iniziativa il malcontento della popolazione per la costruzione di minareti era latente da anni ma non ha mai potuto esprimersi. Grazie all'iniziativa la gente ha potuto finalmente far sentire la propria voce, ha detto il presidente Walter Wobmann alla Televisione della Svizzera tedesca. A suo avviso il risultato odierno dimostra il disagio degli svizzeri verso la crescente influenza politica dell'Islam. Ora nel suo mirino ci sono il burqa, i matrimoni forzati e le mutilazioni sessuali.

Il 'sì' all'iniziativa antiminareti uscito oggi dalle urne "non è degno" della Svizzera, secondo Farhad Afshar, presidente del Coordinamento delle organizzazioni musulmane della Svizzera (KIOS). Afshar ha criticato i partiti elvetici, che avrebbero dovuto impegnarsi maggiormente nella campagna elettorale. Soprattutto perché - ha detto - in gioco ci sono diritti fondamentali per la Svizzera, come quello della protezione delle minoranze. Quanto alle organizzazioni musulmane, "non erano assolutamente nella posizione di poter condurre una battaglia politica", ha detto Afshar.

Per i musulmani non è tanto il divieto di costruire minareti ad essere doloroso, quanto piuttosto il carattere simbolico di questa votazione, ora "non si sentono più accettati in Svizzera in quanto comunità di fedeli".

ATS
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