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CAMBOGIA

Donna selvaggia ritrovata dopo 19 anni, ha vissuto nella giungla

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Donna selvaggia ritrovata dopo 19 anni, ha vissuto nella giungla
PHNOM PENH - Una ragazza cambogiana scomparsa da casa nel 1989, quando aveva 8 anni, è stata ritrovata qualche giorno fa dopo aver trascorso 18 anni nella giungla. Rochom P'ngieng è rientrata nel mondo degli esseri umani, ma per ora non riesce...

PHNOM PENH - Una ragazza cambogiana scomparsa da casa nel 1989, quando aveva 8 anni, è stata ritrovata qualche giorno fa dopo aver trascorso 18 anni nella giungla. Rochom P'ngieng è rientrata nel mondo degli esseri umani, ma per ora non riesce ad adattarsi alla sua nuova vita: piange, ha difficoltà a comunicare e chiede di tornare nella foresta. E in queste ultime ore è spuntato il mistero su un uomo che sarebbe stato con lei in questi lunghi anni.

Dalle foto di Rochom diffuse oggi, si vede una giovane donna dallo sguardo perso e impaurito. E non sono pochi i curiosi ed i giornalisti che anche da altri paesini si avvicinano al villaggio di Ratanakiri, dove vivono i suoi genitori e dove ora si trova, per scrutare la "donna selvaggio".

Secondo quanto ha dichiarato il capo della polizia della zona, Mao San, Rochom è ancora terrorizzata dagli altri esseri umani: "Non smette di piangere e se ha fame o sete punta il dito sulla bocca. Ha gli occhi rossi come quelli di una tigre, e quando non dorme si limita a guardare a destra e a sinistra". Rochom cammina come una scimmia e le uniche parole che riesce a pronunciare sono "mamma", "papa" e "mal di stomaco", ha aggiunto San, precisando di aver già disposto gli esami del DNA dei genitori e della ragazza, per verificare la sua identità. Ma secondo alcune voci, i genitori avrebbero ritirato il via libera dato in un primo momento per gli accertamenti.

Per molti degli abitanti di Ratanakiri la ragazza è ancora sotto l'influenza degli spiriti maligni che abitano la foresta, oltre ad avere dubbi sul fatto che la ragazza sia in effetti la figlia del poliziotto che dice essere suo padre. C'é chi inoltre si chiede come la bambina, poi diventata donna, sia riuscita a sopravvivere e, soprattutto, se in questi anni sia stata da sola.

Nel momento in cui scomparve, Rochom si trovava infatti con un cugino di nome Boeung, del quale si sono completamente perse le tracce. E gli uomini che qualche giorno fa l'hanno bloccata mentre cercava cibo hanno raccontato di aver intravisto anche un uomo, che però è riuscito a fuggire. Di certo c'é solo che per ora Rochom non è in grado di raccontare la sua storia, e tanto meno quella di Boeung.

La ragazza sparì nel nulla quando aveva 8 anni, mentre pascolava bufali in un'area vicino al confine tra la Cambogia e il Vietnam, nel cuore della giungla asiatica, 350 km a nordest dalla capitale, Phnom Penh. La piccola non è mai più riapparsa e per anni il padre ha creduto che fosse stata sbranata da qualche animale selvatico. Ma lo scorso 10 gennaio alcuni boscaoioli hanno raccontato di averla "catturata" dopo aver visto qualcosa che si muoveva fra il fogliame della foresta: era proprio Rochom, che cercava del cibo.

L'uomo ha subito detto di averla riconosciuta grazie ad una cicatrice sulla spalla della ragazza, che - ha precisato - al momento del ritrovamento, era nuda e malnutrita, aveva i capelli lunghi fino ai piedi, oltre a non riuscire a comunicare in nessuna lingua.

Non è d'altra parte la prima volta che dalla Cambogia giungono notizie di ritrovamenti di uomini e donne scomparse: nel 2004, non lontano dalla zona da dove ora è riemersa Rochom, 34 persone appartenenti a sette famiglie fuggite all'avanzata delle truppe vietnamite alla fine del regime degli khmer rossi, quasi trent'anni fa, sono state ritrovate nella giungla ove sono sopravvissute senza aver avuto alcun contatto con il mondo esterno.

ATS
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