SvizzeraIl più vecchio battello a vapore svizzero non tornerà a navigare

LUCERNA - Il "Rigi", il più vecchio battello a vapore svizzero, non tornerà a solcare le acque del Lago dei Quattro Cantoni. A quasi 160 anni da quando entrò in servizio, l'imbarcazione resterà, come negli scorsi 45 anni, nel Museo dei Trasporti di Lucerna. Lo indica oggi lo stesso museo, precisando che uno studio di fattibilità ha rivelato che riportare il battello in acqua non sarebbe sensato né dal punto di vista tecnico, né da quello storico.

Anche se il "Rigi" 150 anni fa era uno dei mezzi più all'avanguardia, oggi sarebbero necessari troppi adeguamenti per rispettare tutti gli standard di sicurezza prescritti dalla legge. Grazie alle offerte e ai soldi dell'assicurazione il battello sarà però restaurato e riportato al suo stato originale. Al Museo dei trasporti sarà presentato come testimone dell'industrializzazione dei trasporti nel periodo in cui cominciò a emergere il mercato del turismo.

Per festeggiare i 50 anni del museo elvetico più visitato, l'anno scorso era nata l'idea di riportare nel lago il "Rigi" entro il 2009. L'iniziativa aveva ottenuto l'appoggio anche della Società di navigazione Lago dei Quattro Cantoni e dell'associazione degli amici delle imbarcazioni a vapore. Per motivi economici, l'imbarcazione non sarebbe stata adibita al traffico di linea ma piuttosto a museo galleggiante sugli inizi del XIX secolo, con tanto di giornali d'epoca.

Il "Rigi", costruito da Ditchborne & Mare di Londra, è uno dei più vecchi battelli a ruota del mondo. Ha viaggiato sul Lago dei Quattro Cantoni dal 1848 al 1952. Dapprima soprattuto per il trasporto di merci e posta, poi, nel 1905, è stato dotato anche di una sala per i passeggeri. Nel 1959 è stato acquistato per mille franchi dal neoneato Museo dei Trasporti, che lo ha piazzato nel cortile e adibito a ristorante.

Le acque del Lago dei Quattro Cantoni sono state solcate dal primo battello a vapore nel 1837. Nel 1893 ce n'erano in circolazione 15. Ora sono in cinque, costruiti fra il 1901 e il 1928. E ciò soprattutto grazie all'opera svolta negli ultimi trent'anni dall'associazione degli amici delle imbarcazioni a vapore.