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SVIZZERA

Prezzi della carne alle stelle, ma i consumatori cercano sempre il risparmio

Secondo Bell, sono in continuo aumento e probabilmente non torneranno ai livelli del 2022 o del 2023 nemmeno il prossimo anno
Deposit Photos
Fonte Ats
Prezzi della carne alle stelle, ma i consumatori cercano sempre il risparmio
Secondo Bell, sono in continuo aumento e probabilmente non torneranno ai livelli del 2022 o del 2023 nemmeno il prossimo anno

ZURIGO - Bell, maggiore gruppo svizzero attivo nella lavorazione della carne, risente degli effetti del cambiamento nelle abitudini di consumo, con gli svizzeri più propensi a dare la precedenza a prodotti meno cari. Lo afferma il presidente della direzione Marco Tschanz in un'intervista pubblicata dal periodico Finanz und Wirtschaft.

«I prezzi stanno aumentando e probabilmente non torneranno ai livelli del 2022 o del 2023 nemmeno il prossimo anno», mette in guardia il 50enne. Bell è legata ai mercati delle materie prime, ma può «trasferire in modo coerente» gli aumenti dei prezzi sui clienti.

Prezzi crescono in fretta - I consumatori risentono però dell'inflazione degli ultimi anni, il che si riflette nel loro comportamento di acquisto, prosegue il dirigente il carica dall'anno scorso. Di conseguenza, «i prodotti con prezzi di ingresso crescono in modo più forte della media», mentre il segmento di mezzo perde terreno. I prodotti bio e premium continuano ad andare bene.

Queste tendenze si ripercuotono sui margini, che finiscono sotto pressione. Per contrastare questa tendenza, l'azienda sta diventando più efficiente, ha spiegato il manager. L'Ebitda (cioè il risultato prima di interessi, imposte, svalutazioni e ammortamenti) rimane peraltro «in costante crescita», mentre i margini possono «oscillare a causa dell'aumento dei volumi o delle variazioni dei prezzi delle materie prime».

Investimeno in un nuovo macello bovino - Bell sta attualmente investendo in modo massiccio nella sede di Oensingen (SO), per creane un nuovo centro logistico, un nuovo macello bovino, un magazzino frigorifero e un centro di affettatura per salumi. Questo progetto fa parte di un programma con cui l'impresa vuole posizionarsi al meglio per la prossima generazione. Il CEO ammette comunque che l'attuale programma di investimenti da 1,5 miliardi di franchi è «in realtà troppo grande» rispetto all'Ebitda: ma a partire dal 2026 gli investimenti annuali dovrebbero tornare a essere inferiori. In Svizzera la crescita del gruppo è attualmente «superiore al mercato» e all'estero è «redditizia», ha aggiunto.

Nel 2025 l'azione Bell ha perso circa il 15% in borsa. A questo proposito il dirigente sottolinea che «la capitalizzazione di mercato è inferiore di circa 300 milioni al patrimonio netto» e che il rendimento azionario è superiore al 3%.

Il gruppo fa risalire le sue origini al 1869, quando Samuel Bell aprì una macelleria nel centro di Basilea, ponendo le basi di quello che oggi in Svizzera è diventato il gigante Bell. Per vedere i primi passi all'estero bisogna invece attendere il 2008. Oggi l'azienda si occupa, oltre che di carne, anche di frutti di mare e di prodotti a consumazione rapida come insalate, panini e piatti pronti. È una realtà presente in 14 paesi con 69 stabilimenti di produzione e circa 13'000 dipendenti. Nel 2024 ha realizzato un fatturato di 4,7 miliardi di franchi.

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