Da Trump con Rolex e un lingotto d’oro

Si tratta sui dazi: i leader dell'imprenditoria svizzera hanno incontrato - omaggiandolo - il presidente USA, che però non si accontenta.
Si tratta sui dazi: i leader dell'imprenditoria svizzera hanno incontrato - omaggiandolo - il presidente USA, che però non si accontenta.
Finalmente le trattative sui dazi statunitensi stanno prendendo nuovo slancio. Come? Questa settimana, alti rappresentanti dell'economia e dell'imprenditoria svizzera hanno potuto parlare direttamente con Donald Trump.
In dono, tra le altre cose, il presidente USA ha ricevuto un orologio Rolex e un lingotto d'oro con una dedica incisa, lo riporta il SonntagsBlick.
Oltre che provare a neutralizzare il deficit commerciale degli Stati Uniti con la Svizzera nei prossimi cinque/sette anni, è stato offerto di fondere oro negli Stati Uniti nei prossimi uno/due anni, effettuare investimenti nel settore farmaceutico, promuovere progetti infrastrutturali e acquistare sempre più prodotti aeronautici dagli Stati Uniti. Se tutto procederà secondo i piani, a gennaio al WEF si potrebbe siglare un accordo.
Più sanzioni alla Cina? - Tuttavia, è emerso anche che il tycoon avanza ulteriori richieste alla Svizzera, che non sono da poco, come riferiscono diverse fonti alla SonntagsZeitung. Washington si aspetta infatti da un lato che la Svizzera sostenga in futuro importanti pacchetti sanzionatori statunitensi.
In secondo luogo, si tratta del controllo sugli investimenti, cioè bisogna impedire soprattutto che aziende cinesi possano acquisire imprese industriali strategiche. In questo modo, la Svizzera sperimenta ciò che altri paesi hanno già vissuto: Malesia e Cambogia hanno già firmato accordi in cui si impegnano a rispettare le condizioni statunitensi per la fornitura di tecnologie sensibili.
La politica non ci sta - Che la Svizzera possa adottare il regime sanzionatorio degli Stati Uniti sembra quanto meno illusorio. In tutti gli schieramenti politici, il piano viene criticato. «Non possiamo lasciarci ricattare dagli Stati Uniti», afferma la consigliera nazionale del Centro Elisabeth Schneider-Schneiter sulle pagine del domenicale zurighese. Anche per il co-presidente del PS Cédric Wermuth non è ipotizzabile un'adozione, «se mai dovesse essere veramente sul tavolo».
Wermuth chiede che il Consiglio federale chiarisca la situazione. Anche il consigliere nazionale dell'UDC Franz Grüter sarebbe «sicuramente contrario», se la Svizzera dovesse «adottare completamente» il regime statunitense sulle esportazioni e sulle sanzioni, solo per ottenere in cambio dazi più bassi. Tuttavia, lui e altri lasciano aperto uno spiraglio.
Soddisfatto il Presidente - Trump, che ha parlato di «ottimo lavoro svolto», su Truth Social ha scritto: «La riunione è stata aggiornata con l'intesa che il nostro rappresentante commerciale, Jamieson Greer, discuterà ulteriormente gli argomenti con i leader svizzeri».
Ecco i leader che hanno incontrato Trump:
Diego Aponte: Presidente del Gruppo della compagnia di navigazione MSC
Jean-Frédéric Dufour: CEO di Rolex
Alfred Gantner: co-fondatore del Partners Group
Daniel Jaeggi: Co-fondatore del trader energetico Mercuria
Johann Rupert: Presidente del gruppo di beni di lusso Richemont
Marwan Shakarchi: ex CEO del gruppo finanziario e dei metalli preziosi con sede a Ginevra MKS





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