Piastri accende la gara, la radio la spegne: il duello McLaren va in fumo


In Austria il sogno dura un attimo: sorpassi veri bloccati dal muretto e niente show
La speranza è l'ultima a morire...
In Austria il sogno dura un attimo: sorpassi veri bloccati dal muretto e niente show
La speranza è l'ultima a morire...
SPIELBERG - Parto col pepe – anzi, col peperoncino di quelli che bruciano anche solo a guardarli – e finisco con l’amaro in bocca.
In Austria, mentre ero pronto al solito mix di sbadigli e pit-stop pilotati, Oscar Piastri mi ha fatto letteralmente saltare dal divano.
Occhi sgranati, fiato sospeso: la monoposto numero 81 era davvero sotto la numero 4. Finalmente il corpo a corpo che aspettavamo da mesi. E invece… puff. Delusione.
Proprio nel momento clou, ecco la mazzata via radio: “Così non si fa, Oscar. Chiedi subito scusa a Lando”. E come se nulla fosse, tutti zitti, tutti allineati. Sembravano due bimbi pizzicati con le mani nella Nutella. Il duello si è spento sul nascere, controllato dal muretto, telecomandato dai “grandi strateghi” che ormai programmano tutto: gomme, tempi, traiettorie… e forse pure i sogni.
Il sogno, appunto, è durato solo pochi secondi. Poi il brusco risveglio: niente sorpassi, niente scintille, niente gloria. Solo la solita ninna nanna da paddock, dove pare che le emozioni vere siano diventate un bug da correggere. Bella gara, per carità… ma a volte questa F1 mi fa davvero venir voglia di urlare in direzione box: “Basta telecomandi, ridateci i gladiatori”.
Ma dai, non tutto è perduto. Diciamolo pure: la speranza è l’ultima a morire.
E allora occhi puntati su Silverstone: il tempio della velocità, il palco giusto per una sfida vera. Si riparte già questo weekend… io ci sarò, con il piede giù sul gas fino in fondo. Sempre. E voi?