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IL SORPASSO A... DUE RUOTEBagnaia decollò, l'Aprilia affondò

23.05.24 - 15:02
Catalogna, crocevia di destini
Imago
Bagnaia decollò, l'Aprilia affondò
Catalogna, crocevia di destini
La Spagna potrebbe già essere decisiva per molti.
SPORT: Risultati e classifiche

BARCELLONA - È la pista della grande paura e dell’illusione. Quella dove, quasi nove mesi fa, Francesco Bagnaia rischiò di perdere molto più del secondo Mondiale consecutivo in MotoGP, mentre allo stesso tempo l’Aprilia provò a convincersi di poter davvero sedere in maniera continua al tavolo dei grandi.

Per fortuna sua (e quanta, perché vedersi passare una moto sulle gambe e non farsi praticamente nulla, se non è un miracolo poco ci manca) Pecco uscì da quel gran volo alla seconda curva dopo il via e al successivo investimento di Brad Binder quasi incolume e, pur soffrendo, riuscì prima a contenere e poi a reagire al ritorno incalzante di Jorge Martin. Per l’Aprilia, invece, quello fu l’ultimo grande acuto di una stagione dove, pur vincendo il doppio delle gare rispetto al 2022 (2 a 1), alla fine i risultati furono molto, ma molto, meno delle attese.

Che, poi, è un po’ lo stesso che può dirsi anche adesso, con Maverick Viñales brillante (e sfortunato) nel fine settimana di Portimão e assolutamente perfetto in quello successivo di Austin prima di iniziare, ancora una volta, a sparire dai riflettori. Riflettori che si sono invece spenti su Aleix Espargaró già dopo la Sprint che ha aperto il Mondiale in Qatar. Dopo quel terzo posto inaugurale, “il Capitano”, come si autodefinisce, non è più entrato nemmeno nei top-5, giustificando così a livello di risultati le voci di come questo possa davvero essere il suo ultimo anno in MotoGP prima di andare a occupare, sempre in Aprilia, quel ruolo di collaudatore che oggi suo fratello Pol ricopre in KTM.

Il GP di Catalunya, che si corre a una manciata di chilometri da casa di Aleix, per l'Aprilia (che un anno fa fece il buono e il cattivo tempo mandando in scena una storica doppietta) rappresenta già una sorta di ultima chiamata per provare a giocarsi con la KTM il ruolo di seconda forza in campo, visto che lo strapotere della Ducati in questo momento è assolutamente fuori discussione. Per la Casa di Noale il momento è poi doppiamente importante anche a livello di mercato, visto che in attesa che in rosso finiscano di sfogliare la margherita su chi tra Martin e Marc Marquez vestirà i colori del team ufficiale, c’è da scegliere chi potrebbe essere il compagno di Maverick (il cui rinnovo in questo momento sembra abbastanza solido). Con i nomi di Enea Bastianini, lo stesso Jorge e Marco Bezzecchi parecchio in auge. 

L’errore da non fare, come in Aprilia è già accaduto in passato, è quello di aspettare troppo, sperando che, con il tempo che passa e le selle che diminuiscono, scendano anche gli ingaggi da dover pagare. La lezione di Andrea Iannone, in questo senso, dovrebbe servire. Perché parliamo di sport e la fedeltà, in questo settore, non è qualcosa da contemplare.

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