Cerca e trova immobili
HCL

Lugano, c'è ancora tanto da lavorare

Il derby di martedì sera ha confermato quanto visto già nella trasferta di Zurigo: in casa bianconera ci sono le idee ma manca ancora quella cattiveria sotto porta
Ti-Press / Davide Agosta
Lugano, c'è ancora tanto da lavorare
Il derby di martedì sera ha confermato quanto visto già nella trasferta di Zurigo: in casa bianconera ci sono le idee ma manca ancora quella cattiveria sotto porta
HOCKEY: Risultati e classifiche
LUGANO – Sta diventando una brutta costante tra le fila del Lugano quello che si è visto in pista martedì sera durante il derby giocato e perso contro l’Ambrì: i bianconeri fanno la partita, dominano per gran par...

LUGANO – Sta diventando una brutta costante tra le fila del Lugano quello che si è visto in pista martedì sera durante il derby giocato e perso contro l’Ambrì: i bianconeri fanno la partita, dominano per gran parte del tempo, si creano le occasioni ma alla fine a gioire sono gli avversari.

Sul ghiaccio della Resega si è visto da una parte una squadra cinica e concreta, dall’altra una formazione capace di costruire tantissime situazioni pericolose senza però riuscire a cavare un ragno dal buco. Esattamente la stessa situazione vista e vissuta all’Hallenstadion lo scorso sabato sera. Un dato? Nel primo tempo del derby il conto dei tiri recitava 22-7 a favore del Lugano, il risultato sul tabellone però indicava 0-2 per l’Ambrì.

Qualcosa evidentemente non funziona. Se Manzato fino a sabato sera, nonostante la sconfitta, era apparso sicuro e inattaccabile, la stessa cosa non lo si può dire in merito alla sfida stracantonale. Il numero 84 è apparso insicuro e, almeno sul 2-0 di Trunz, avrebbe potuto dire la sua; ma il goalie non è l’unico aspetto negativo, o meglio, da migliorare.

Vogliamo parlare del powerplay? Brillante e spietato contro il Berna, lo special team si è completamente inceppato nelle partite successive: solo Domenichelli è riuscito a bucare Stephan nella sconfitta casalinga subita col Ginevra. Nel derby il Lugano ha bruciato 2’14” di doppia superiorità numerica, in cui è mancata la giusta cattiveria sotto porta; non un tiro dalla blu degno di nota, non un’azione manovrata. Con l’uomo in più, o anche due, i bianconeri sono apparsi impacciati e hanno dovuto anche fare i conti con uno Schaefer in stato di grazia.

Nel contempo il boxplay ha nuovamente faticato: se con lo Zurigo con l’uomo in meno era giunto il vantaggio di Wick, martedì sera prima Trunz, poi Park e infine Williams hanno bucato la retroguardia luganese in situazione di boxplay. Qualcosa va rivisto anche sotto questo punto di vista.

L’ultimo aspetto da analizzare è quello della plateale assenza di uno scorer. Inceppato Domenichelli, che fin qui si è caricato il Lugano sulle spalle, i bianconeri fanno fatica a segnare. Nella serata di ieri si è vista la difficoltà di alcuni giocatori di seguire l’azione e di concludere trovando la porta: a fine ottobre Campoli quasi sicuramente partirà per tornare in NHL e le indiscrezioni danno l’HCL alla ricerca di un attaccante di peso che possa portare tante reti. Si dovranno aspettare, molto probabilmente, i tagli della stessa NHL per provare a tirar fuori il famoso coniglio dal cilindro… ma qualcosa accadrà di sicuro.

Tutto ciò non toglie nulla al grande lavoro fatto da Fischer che ha dato davvero un bel gioco al Lugano: ora mancano solo i dettagli. Questa squadra dà l’impressione di avere un gran potenziale, ma di aver bisogno di ancora un po’ di tempo; un mese, per trovare le giuste dinamiche, per poi decollare… con l’arrivo di un vero scorer sarebbe più facile.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
NOTIZIE PIÙ LETTE